La vittoria del gruppo. E pensare che la giornata sembrava essere a totale discapito del Bari di Grosso, reduce da due segnanti sconfitte di fila: la pioggia incessante caduta sul capoluogo umbro non sembrava essere buon presagio ma evidentemente, la trasferta bagnata si è rivelata fortunata citando parzialmente un celebre proverbio. A Perugia, Basha e compagni hanno sfoderato una prestazione di sostanza e cinismo, elementi fondamentali nella giungla di questo campionato: come mai fino a oggi sporchi e cattivi.

Meriti vanno attribuiti anche al mister, capace di rimescolare le carte: i sei interpreti cambiati rispetto all’ultima sfida al Palermo hanno donato linfa, vigore e geometrie ad una squadra apparsa con le pile scariche nelle ultime uscite, al di là dei risultati ottenuti. 

Ed è il mix tra vecchia guardia e subentranti ad aver inciso anche sul tabellino dei marcatori con il solito Galano mattatore (già al record di reti in campionato) e Nenè, al primo centro in campionato. Fondamentale l’apporto dei due terzini, al rientro dopo mesi, con Sabelli decisivo nell’episodio del salvataggio miracoloso su Di Carmine. Componente importante nel percorso di crescita del Bari è la quasi nulla sofferenza nel secondo tempo, nonostante la foga degli attaccanti perugini, ben controllati da Tonucci e Marrone (esemplari nella ripresa dopo un primo tempo balbettante)

Lezione imparata dopo le ultime batoste? Come Grosso ha già dichiarato, è inutile compiere voli pindarici. Da questo successo il Bari dovrà trarre forza per poter crescere ulteriormente in trasferta. Certo, è ancora presto ma fino a giovedì il Bari sarà secondo da solo. E non può essere un caso.

 

Sezione: Copertina / Data: Sab 16 dicembre 2017 alle 17:20
Autore: Gianluca Sasso
vedi letture
Print