Spal-Bari sancirà la fine del campionato cadetto, concluso in maniera differente dalle due squadre. Alberto Bergossi è un doppio ex della sfida: ha militato in Emilia per due stagioni, dal 1980 al 1982 (69 presenze, 9 reti), e in Puglia dal 1984 al 1989 (102 presenze, 9 reti). Ai microfoni di TuttoBari.com, Bergossi ha analizzato il cammino delle due formazioni, proiettandosi anche sul futuro della formazione biancorossa.

Spal e Bari: stesso campionato, risultati totalmente diversi. Se l’aspettava?

"Si sono invertite le posizioni che molti prospettavano a inizio stagione. Il Bari poteva e doveva raggiungere i playoff, visto le potenzialità della rosa e della piazza. La Spal invece, è stata una vera e propria sorpresa. Confermando l’intelaiatura della stagione precedente, la società emiliana ha ottenuto un’inattesa impresa.  Sono rimasto molto sorpreso, ma il calcio riserva questi scenari".

Colantuono ha annunciato l'addio, Sogliano resterà in sella. Da quale allenatore dovrà ripartire il Bari?

"Il prototipo del tecnico ideale è una figura giovane che abbia in primis il sostegno della società, poi la giusta fame e un minimo d’esperienza. Inoltre dovrà costruire una squadra capace di garantire spettacolo per far appassionare la tifoseria barese, spesso il dodicesimo uomo in campo".

E la squadra?

"Servono calciatori di personalità e abituati a resistere alle pressioni di una piazza come Bari, dove non è facile giocare. La rosa non va rivoluzionata. Cambiare ancora tanto sarebbe un errore, la stessa Spal dimostra che la continuità paga. Poi ci sono ottimi elementi in rosa, occorre trovare il mix tra gente esperta e giovani".

Quale dovrà essere l’obiettivo minimo per il Bari che verrà?

"Lottare fino in fondo per arrivare alla serie A. I tifosi non aspettano altro". 

RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM

Sezione: Esclusive / Data: Mer 17 maggio 2017 alle 22:30
Autore: Gianluca Sasso
vedi letture
Print