Arrivato tra scetticismo e curiosità, Roman Macek sta convincendo tifosi ed addetti ai lavori biancorossi con prestazioni di quantità e qualità. Il giovane centrocampista ceco, che a Bari ha esordito tra i professionisti, ha già collezionato otto presenze nel capoluogo pugliese.

Per conoscere meglio il calciatore, la redazione di TuttoBari.com, ha intervistato Ivano Della Morte, il suo primo allenatore italiano ai tempi degli Allievi Nazionali della Juventus.

Mister, che impressione le fece il primo Macek?

"Il primo impatto fu ottimo. Nedved lo portò a Torino, e dopo un breve periodo di prova, decidemmo di aggregarlo alla squadra. Sin da allora, erano evidenti le sue grandi doti tecniche e fisiche".

Che ragazzo era?

"Si comportava da professionista già da quando aveva 16 anni. Quando è arrivato in Italia, ha subito cercato di imparare la lingua per calarsi al meglio nella realtà bianconera".

Nei primi mesi in Puglia, si è fatto apprezzare per la sua duttilità e umiltà. In cosa può ancora migliorare?

"Il tempo è dalla sua parte, deve crescere sotto l'aspetto tattico e nelle piccole cose. È cresciuto in uno dei migliori settori giovanili ma non aveva senso tenerlo ancora in Primavera. Non so dove potrà arrivare ma adesso deve sfruttare l'occasione che sta avendo a Bari. Attualmente la squadra è in serie B, ma la piazza biancorossa, per mille motivi, merita il palcoscenico della A".

Forse uno degli aspetti da limare sarebbe la presenza in zona gol. Finora non ha segnato molto.

"Questo è vero, nonostante abbia un gran tiro. Quando giocava con noi, in area era un po' troppo frettoloso, deve avere maggiore freddezza. Ma è giovane, crescerà!"

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Sezione: Esclusive / Data: Lun 13 marzo 2017 alle 18:00
Autore: Gianluca Sasso
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