Uscire dalla crisi. Il diktat è sposato da tutti, anche da chi, da fuori, freme per vedere un Bari migliore. Fra questi anche Carlo Regalia, storico diesse dei biancorossi. "I giocatori dimostrino di essere veri uomini: sabato contro il Trapani, non devono scendere in campo con la paura di perdere, ma per vincere a tutti i costi", dice a Repubblica. "Chi scende in campo è sempre l’attore principale nel calcio, ma in questi momenti occorre unità di intenti e compattezza ad ogni livello. Quando il mare è in tempesta, a maggior ragione tutti devono restare sulla stessa barca. Per quello che si è visto a Frosinone, ci sarebbe tutto da rifare, ma io sono convinto che quella sia stata la classica gara storta. Altre volte ho visto giocare il Bari e non è stato certo quello del Matusa".

Le soluzioni. "Bisognerebbe stare al di dentro della squadra, per capirlo - analizza Regalia - Visto da fuori, il problema più ricorrente è che si segna poco rispetto alle occasioni che vengono costruite. Ma a volere guardare il bicchiere mezzo pieno, la squadra è viva perché crea tante opportunità per segnare. Non va dimenticato che nelle ultime gare è mancato Maniero, che è senza dubbio il goleador più efficace a disposizione di Stellone. Magari con lui in campo, si poteva fare qualcosa in più".

Sezione: Gli ex / Data: Gio 20 ottobre 2016 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoBari
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