C'è solo un capitano. Nel vero senso della parola. Valerio Di Cesare è rimasto, forse, l'ultimo baluardo in una stagione davvero complicata. Nel Bari alla disperata ricerca di punti salvezza (i primi dovranno arrivare sabato nell'infuocato match di Cosenza), brilla solo - o quasi - l'emotività di Di Cesare. Il difensore, ieri protagonista in conferenza, ha toccato per la commozione con cui è tornato sulla nefasta finale playoff contro il Cagliari. Un'occasione persa che, evidentemente, incide ancora nella mente dei calciatori: una ferita che non si è rimarginata abbastanza.

Nel corso della chiacchierata andata in scena ieri, Di Cesare ha comunque parlato anche di attualità. Inevitabile, alla luce di un nuovo obiettivo che - meno platinato del primo - riscontra gli stessi caratteri d'urgenza. Il Bari deve salvarsi, anche perché ripartire nuovamente da un campionato di C potrebbe avere effetti letali. E allora, meglio prepararsi al meglio per la gara in Calabria (seguiranno le sfide contro Parma, Cittadella e Brescia, prima degli eventuali playout). "Cosenza sarà una partita difficilissima, forse è più importante della finale giocata in quel giorno maledetto", ha tuonato Di Cesare.

Spazio nelle scorse ore pure ai chiarimenti. Di Cesare, sull'esonero di Iachini, ha allontanato le nubi: "Penso di aver dimostrato cosa provo per questa maglia, non penso di meritarmi che mi si dica che faccio fuori gli allenatori. Pagano i tecnici, ma noi siamo i primi responsabili". E ancora: "Se c'è una cosa che mi da' fastidio di quest'anno, escono tante cose. Io sono vecchio stampo, per me lo spogliatoio è sacro".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 25 aprile 2024 alle 07:00
Autore: Redazione TuttoBari
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