La prima cosa che noti quando vedi arrivare Nenè in ritiro, con la nuova maglia del Bari, è un fisico all'altezza di un professionista. È la norma, direte, ed è ovvio che lo sia. È anche vero, però, che Nenè di candeline ne sta per spegnere trentaquattro e che dopo sei mesi in tribuna era lecito non avere troppe aspettative su di lui il primo giorno di ritiro. Invece il brasiliano è in condizione ed è già sul pezzo. Uno dei motivi? Ha da riscattare una stagione vissuta sugli spalti per problemi relazionali con la dirigenza dello Spezia. La cronaca ci riporta la sua esclusione dalla rosa per tutto il girone di ritorno (nonostante l'ottima forma confermata da mister Di Carlo), salvo essere reintegrato a ridosso dei play-off. Segna anche un gol negli spareggi, ma è troppo tardi. I tifosi aquilotti rumoreggiano e sostengono ad alta voce che con lui in campo tutto l'anno la Serie A si sarebbe avvicinata sensibilmente. 

Eppure non c'è stato verso. Nenè si è sobbarcato una stagione psicologicamente devastante e a trentaquattro anni rimette in mano al Bari le sue speranze di riscatto. Non è uno abituato a mollare ed è la sua storia a parlare per lui. Cresciuto a riso e fagioli, nella miseria più totale, racconta lui, riceve dalla mamma l'indole e la forza per non abbattersi davanti alle difficoltà. Da giovane fa anche il controllore negli autobus prima di scoprire il pallone e lanciarsi nell'avventura a diciotto anni. Scala molto presto i campionati brasiliani e nel 2008 raggiunge il Portogallo. Passa al Nacional, nella cattolica isola di Madeira (Nenè è uno degli Atleti di Cristo), e batte tutti i suoi record. Segna venti gol in ventotto partite, si guadagna le attenzioni di gran parte dell'Europa e firma con il Cagliari. Destino vuole che la sua prima rete italiana sia al San Nicola: una stilettata a due passi da Gillet dopo uno svarione di Ranocchia. In Sardegna passa cinque anni, prima di perdersi all'Hellas Verona (appena nove presenze) e ripartire dallo Spezia. Qui si guadagna l'apprezzamento dei tifosi e passa una stagione e mezza piena di soddisfazioni con un totale di quindici reti. L'ultima annata è storia nota e porta in dote cinque gol e tanto malumore per l'esclusione dal progetto.

CHE GIOCATORE HA PRESO IL BARI - Spulciando i numeri nella loro freddezza più assoluta, Nenè non è mai stato un goleador di razza. Non è nelle sue corde e te ne accorgi dal fatto che le sue migliori stagioni le abbia fatte con un attaccante al fianco. Il Bari ha Floro Flores, che fa al caso suo, ma anche Brienza e Galano che sarebbero di più difficile collocazione qualora dovesse essere utilizzato il doppio attaccante. Nodo che dovrà sciogliere Grosso in queste settimane di ritiro. Ma che giocatore ha ricevuto l'ex campione del mondo? Nenè, sangue brasiliano, è uno che accarezza la palla senza essere macchinoso. Ha tecnica e sa regolare i portieri dalla lunga distanza. Il motivo per cui predilige giocare in coppia è presto detto: ama spaziare su tutto il fronte offensivo e sa rivestire facilmente le vesti di assist-man. Sui calci d'angolo è letale e colpisce il pallone di testa come pochi in Serie B.
L'età rappresenta il solito dubbio dei tifosi, la sua storia più recente dice altro: il nuovo attaccante del Bari è uno che in campo non si risparmia, percorre chilometri e offre man forte anche alla difesa. Non sembra avere l'età che ha e i presupposti sono quelli per cui i tifosi del Bari vanno matti: sacrificio e partita terminata con la maglia grondante sudore. Dovessero esserci anche tanti gol, sarà amore.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 13 luglio 2017 alle 23:00
Autore: Marco Fornaro
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