"Ha concesso troppi spazi al contropiede del Novara. Ed è stato castigato da Gonzalez, uno che ti fa male se lo fai respirare. Quel che è peggio, dopo aver ripreso per i capelli match e qualificazione, il Bari si è suicidato la seconda volta. Nell’ultimo quarto d’ora, al San Nicola e con un uomo in più, la partita va congelata. Non si deve giocare più…". Anche Eugenio Fascetti ha visionato la sfida di mercoledì scorso contro il Novara. L'ex tecnico biancorosso, intervistato da La Gazzetta dello Sport, non le manda a dire e spiega i motivi della debacle: "Vai avanti solo con una difesa forte. Il Bari ha fatto tanti gol ma ne ha presi altrettanti. A prescindere dal modulo, una squadra deve coprire bene gli spazi. Forse nel 4-3-3 ci voleva almeno un centrocampista che, all’occorrenza, potesse trasformarsi nel quinto difensore".

Non meno tenero il commento su ciò che ruota alle spalle della squadra: "Occorre una società forte e organizzata, che abbia futuro e prospettive. Al momento non ne vedo. Nel mio Bari non eravamo in tanti, ma la società aveva un indirizzo preciso e gli uomini giusti. Nonostante fossimo criticati, siamo riusciti a parlare con i fatti: i risultati e le plusvalenze a getto continuo. Paparesta? Capisco la sua furia. Vuole tornare presto in A. E la fretta spesso ti fa sbagliare. Ma è inutile andare in A, senza il supporto di solide basi societarie. Il rischio è di tornare subito tra i cadetti. Paparesta dovrebbe puntare su giovani importanti, piuttosto che su nomi famosi. E dar loro la possibilità di crescere. E poi, dove sono i frutti del settore giovanile? Ai miei tempi la società ha vissuto bene anche e soprattutto grazie ai vari Ventola e Cassano. E mi è sempre rimasto il rammarico per Lafortezza. A 18 anni era il più forte di tutti".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 28 maggio 2016 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoBari
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