Il Bari ha cambiato pelle. Con l'avvento di Nicola, la formazione che fu di Devis Mangia è stata - tatticamente parlando - rivoltata come un calzino. Dal più classico 4-3-3 si è passati al 3-5-2 (o 3-4-1-2, che dir si voglia): un cambio radicale, soprattutto per ciò che riguarda la copertura del campo nella sua ampiezza.

Una delle prerogative affinchè il nuovo modulo funzioni alla perfezione è quella legata ai due esterni, ora chiamati a dare continuità sia in fase di copertura che in quella di riproposizione della manovra. Due fluidificante tutto fare, insomma, che non devono solo avere istinto difensivo ma anche capacità offensive.

Il lavoro dei due esterni è decisamente delicato, oltre che sfiancate da un punto di visto fisico. Gli esterni sulla carta più adeguati a giocare in questo nuovo modulo sono Sabelli, Calderoni, Salviato e Defendi, quest'ultimo riadattato esterno già lo scorso weekend con buoni risultati. Questi quattro giocatori garantiscono una certa affidabilità, peccando magari un po in fase d'attacco. Da qui la domanda amletica: riuscirà Nicola a proporre ed adattare, con il fine di migliorare la qualità delle sue corsie laterali, Stevanovinc e Stoian in questo nuovo schieramento? E' francamente difficile immaginarli a fare su e giù sulla fascia. Le loro doti, infatti, si esauriscono in fase di possesso. E chi difende? Sia l'ex Torino che l'ex Chievo non sembrano adatti a lavori di eccessivo sacrificio. Caso diverso quello che riguarda Galano, ala vecchio stampo reiventata seconda punta dal mister. Un ruolo che sembra calzare perfettamente al numero dieci del galletto.

Si prevedono tempi duri, dunque, per Stoian e Stevanovic. In attesa di prove e conferme, i due sembrano destinati alla panchina (a cui l'ex Chievo, in verità, è già abituato da diverse settimane).

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 24 novembre 2014 alle 20:00
Autore: Andrea Dipalo
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