Non è più un attaccante del Bari dallo scorso giugno. In biancorosso una sola gioia, tanto indimenticabile nella carriera del calciatore quanto isolata: la tripletta del 22 maggio 2011 in Bologna-Bari, ultima giornata del campionato 2010/2011, finito successivamente sotto inchiesta. Francesco Grandolfo gioca oggi nella Correggese in serie D dopo l'esperienza della passata stagione a Savona. Su quel pomeriggio, a pochi giorni da un nuovo Bologna-Bari, ricorda: "Quell'exploit accese troppe aspettative sul mio conto, non avevo neanche 19 anni, non potevo sopportarne il peso. Sbaglia anche alcune scelte, andai al Chievo in prestito, ma davanti a me c'erano Moscardelli, Paloschi, Pellissier e Thereau".

Questione di promesse non mantenute quindi, ma anche di grandi copertine arrivate probabilmente troppo presto. "A fine stagione tornai a Bari, la pubalgia e la poca fiducia mi tagliarono le gambe. Ora è alle spalle, insieme a tanti prestiti. Avevo bisogno di non esser catalogato per sempre solo per quella tripletta al Bologna". Quasi liberatorio il concetto finale espresso nell'intervista a Stadio ripresa da tuttobolognaweb: "A giugno è scaduto il mio contratto con il Bari. Non hanno creduto in me, resto tifoso dei biancorossi e penso di essermi tolto un peso. Ho imparato, ho fatto la scelta migliore per rilanciarmi". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 26 novembre 2014 alle 07:30
Autore: Davide Giangaspero
vedi letture
Print