Prima stagione in Serie A da non ricordare per l'ex attaccante del Bari, Joao Silva. Il portoghese, acquistato dal Palermo per 500 mila euro durante la scorsa estate, ha, infatti, trovato pochissimo spazio nella squadra allenata da Giuseppe Iachini, collezionando appena una presenza in campionato nella trasferta di Napoli alla terza giornata.

In un intervista presente nel libro "Da Bari a Parma, viaggio nei fallimenti del pallone" il classe '90 ha così spiegato le difficoltà riscontrate nella sua esperienza in rosanero, svelando un retroscena di mercato relativo alla scorsa finestra invernale: "Non ho rimpianti. Ho le qualità per giocare nel Palermo, anche se pensavo di ritrovare più spazio. Sapevo che a gennaio mi rivoleva il Bari, ma non avevo voglia di fare le cose in fretta così ho deciso di restare al Palermo. Ho saputo dell'interessamento solo l'ultimo giorno. Sono orgoglioso di aver giocato con i biancorossi, è stata un'esperienza meravigliosa. I tifosi sono sempre lì, presenti, pronti a supportare la squadra. E meritano la Serie A. Hanno scritto che la mia fidanzata aveva un contratto con il Bari ma lei è tranquilla, con il calcio non c'entra niente. Era solo una notizia per fare casino".

Joao Silva si è anche soffermato sulla stagione trascorsa in biancorosso, evidenziando i problemi della squadra durante il periodo del fallimento: "Quando abbiamo saputo che saremmo falliti, squadra e tifosi ci siamo uniti. Magari c'era la paura di rimanere senza contratto, non lo so. Abbiamo cominciato a lavorare, arrivando anche ai play-off. Ad un certo punto non avevamo le maglie per giocare, ci avevano detto che dovevamo comprarle noi. Ogni calciatore doveva comprare almeno due maglie per giocare. E non potevamo neppure scambiare la maglia con gli avversari. Per esempio ricordo la partita contro il Palermo al Barbera, quando ho scambiato la maglia con Maresca ma poi è arrivato il magazziniere e mi ha detto di non farlo. Quando sai che fallisci lavori per te, quelli che erano in prestito tornavano nelle loro squadre. Ma io per esempio avevo un contratto con il Bari, abbiamo dato tutto per noi stessi. Consapevoli comunque che il Bari era ed è una grande squadra con grande storia e una tifoseria importante, quindi era impossibile che qualcuno non prendesse la società".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 04 luglio 2015 alle 16:30
Autore: Gianmaria De Candia
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