Giovanni Loseto è comprensibilmente dispiaciuto. A La Gazzetta dello Sport parole di chiaro rammarico: "É doloroso, come aver perso una persona cara. Mi hanno tolto la pelle. Non mi vergogno a dire che l’altra sera i ragazzi ed io abbiamo pianto. Ho abbracciato tutti. Immaginavamo che sarebbe stata una stagione ricca di difficoltà, non che si potesse fallire. Eppure, si era già creata l’armonia giusta. Il gruppo stava lavorando molto bene. Rabbia? Di più me ne è venuta ulteriormente lunedì sera, dopo che Giancaspro ha inviato un messaggio a Picaro, il nostro team manager, con una minaccia: la squadra non doveva lasciare assolutamente il ritiro in Trentino fino al 20 luglio. Sì, voleva farci restare ancora lassù in Trentino, nonostante tutto ciò che era successo. Con i magazzinieri che lavoravano sodo, pur non avendo percepito gli ultimi due mesi di stipendio".

Prosegue Loseto... "Ho preso immediatamente il cellulare e l’ho chiamato. Ho detto chiaro e tondo a Giancaspro che il Bari era fallito e i calciatori erano liberi di ripartire. Altro che storie e chiacchiere! Ce ne sono già state tante…".

Su Zironelli: "Una bravissima persona. In pochissimo tempo aveva già creato un bel gruppo di lavoro. Pareva che ci conoscessimo da una vita. Pensate, la mattina ci salutava in dialetto barese. Ha imparato in fretta qualche nostra espressione. A pensarci, mi viene addirittura la pelle d’oca. Ha avuto l’approccio migliore con lo spogliatoio. Con Zironelli, ne sono certo, avremmo fatto bene nonostante un’eventuale penalizzazione".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 19 luglio 2018 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoBari
vedi letture
Print