Solo un mese fa di lui già si parlava in ottica mercato. Incompiuto, mai troppo convincente, destinato ad un mesto e prematuro ritorno in viola in cerca di nuovo palcoscenico. Camporese, arrivato tardi quest'estate dalla Toscana, non aveva certo brillato in termini di continuità. Appena cinque apparizioni dall'inizio nella gestione-Mangia, di cui solo tre concluse fino al triplice fischio dell'arbitro. Un bottino magro, caratterizzato pure da problemi fisici, limite aggiunto ad un'identità difensiva globale mai conservata nel tempo dalla mutevole, fin lì, formazione biancorossa.

La svolta allora, per il 22enne gigante pisano, è arrivata con Nicola. Il passaggio alla difesa a 3 e ad un'occupazione nuova, più dinamica, sul centro-destra, ha premiato tutta la freschezza atletica di un calciatore non a caso adeguato nei primi mesi di stagione anche al ruolo di terzino, nelle emergenze. Dalla gara col Trapani Camporese non ha più tolto i suoi tacchetti dal campo, baluardo insuperabile di una difesa tornata - anche grazie alla crescita esponenziale del talento che Prandelli lanciò tra i big in uno stage della nazionale lo scorso marzo - imbattuta nella salutare trasferta di Cittadella, dopo tredici lunghe giornate.

Camporese e il Bari è la storia di un decollo dalla gestazione lenta ma dall'impennata decisa e matura. Destino forse fisiologico per chi aveva iniziato la stagione trascorrendo i mesi estivi nella lista dei partenti della Fiorentina di Montella, a caccia di vetrina altrove dopo la promozione dell'anno prima con la maglia del Cesena, a pochi passi dal Bari e da quegli stessi playoff che segnarono la fine di una cavalcata che ha ispirato libri. Non che non ci avesse sperato, in cuor suo, Camporese di convincere i viola a regalargli un posto in serie A, ma accortosi della terribile concorrenza, il centrale si è guardato attorno, trovando il convinto aggancio del Bari e del diesse Antonelli. Intuizione premiata, a maggior ragione oggi, che proprio Camporese rappresenta l'ultimo baluardo rimasto a disposizione in una difesa largamente rimaneggiata. 

Contro il Latina mancheranno in tanti, ma non lui, che potrebbe anche migrare in una posizione ancor più delicata di campo, quella centrale, riservata ai leader e più esperti del gruppo, a Contini prima e Donati poi. Una possibilità ancora più grande, e la sesta gara consecutiva alle porte. Camporese dalla sfida vinta col Trapani ha iniziato a correre e non fermarsi più, come una gazzella. Musica per le orecchie del Bari che ha ritrovato un calciatore che sembrava perso.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 18 dicembre 2014 alle 22:00
Autore: Davide Giangaspero
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