Leader in campo e fuori. Daniele Sciaudone, al suo secondo anno in biancorosso, è ormai considerato da tutti (compagni compresi) una sorta di guida da seguire e, possibilmente, da imitare visti i progressi e la crescita che il numero otto del galletto ha fatto registrare in questo ultimo biennio.

Arrivato in sordina l'estate del 2012, lo Sciau (così simpaticamente ribattezzato dalla tifoseria barese), ci ha messo davvero poco a conquistare tutti. Oggi si fa davvero fatica ad immaginare un Bari senza di lui, senza la sua dinamicità, la sua pericolosità sotto porta (8 i gol messi a segno in maglia biancorossa), e senza la spontanietà del suo carattere, solare e sincero anche quando - come ripreso da La Gazzetta dello Sport - parla del suo ex Taranto (oggi in serie D ma pronto al ritorno tra i professionisti) e del calcio pugliese in generale: "Faccio il tifo per loro, soprattutto per il mio amico Pro­speri, il capitano. Hanno due sfide difficili. Devono pensare solo a vincerle, senza fare cal­coli. Spero con tutto il cuore che la spuntino. Certo, è un peccato che Bari, Lecce, Foggia e Taranto lottino nelle serie mi­nori. Con tutto l’amore che c’è da queste parti, il calcio puglie­se meriterebbe ben altri palco­scenici". Parola di bergama­sco.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 23 aprile 2014 alle 11:00
Autore: Andrea Dipalo
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