Stefano Antonelli ha lasciato Bari e i suoi tifosi, appagati dal suo addio. Non è un mistero, infatti, che la piazza lo abbia sin da subito (e per tutta la durata della sua permanenza) apostrofato come dirigente non all'altezza, puntandogli spesso il dito contro per l'andamento di una squadra che, in campo, non ha mai reso come ci si aspettava. 

Come noto, l'ex Siena è stato invitato a lasciare la poltrona da direttore sportivo dal presidente Paparesta dopo oltre un mese di interrogativi: che farà Antonelli? "Valuteremo" c'hanno raccontato per settimane i diretti interessati, come a voler tenere nascosta il più possibile una decisione che, invece, è parsa chiara ed inevitabile a tutti. Il destino del diesse, infatti, era segnato da tempo. Da quando? Forse dallo scorso luglio...

Un divorzio lungo un anno. Che i rapporti tra le parti non fossero idilliaci lo si è capito presto. Nonostante le varie ricuciture, frequenti sono state le turbolenze, troppe le incomprensioni. Adesso, a dirigere determinate operazioni ci penserà il misterioso Zamfir, ex direttore sportivo del Cluj arrivato in Puglia lo scorso gennaio. E' lui il responsabile tecnico a cui Gianluca Paparesta ha deciso di affidare le chiavi della sua topolina

MERCATO - Antonelli ha condotto sino a qualche giorno fa le trattative, intavolando una serie di operazioni che ora passano, appunto, nelle mani di Zamfir. Riuscirà il rumeno lì dove - secondo molti - non è riuscito Antonelli? Nel calciomercato, si sa, contano quasi di più i buoni uffici (rapporti con procuratori e dirigenti avversari) che i denari. Saranno bastati questi sei mesi di apprendistato all'ex Cluj per capire come funziona il mercato in Italia? Solo il tempo, e i fatti, ci daranno risposte e certezze.

LE COLPE DI ANTONELLI - In questo primo anno di vita, la Fc Bari 1908 qualcosa l'ha toppata. Errori commessi spesso per inesperienza o per eccessivo entusiasmo. Tutto, però, è stato capito e giustificato dalla piazza. L'unico a non essere perdonato è stato proprio Stefano Antonelli, a cui la gente ha contestato la conduzione delle due sessioni di calciomercato precedenti a quella in corso. In molti, però, sottovalutano un fattore determinante: Antonelli, sia in estate che in inverno, ha assecondato le richieste (in entrata e in uscita) del club e dei suoi due allenatori, vale a dire Mangia e Nicola. I giocatori portati in Puglia erano - almeno sulla carta - adatti alle idee tattiche dei due mister. Idee e convinzioni che gli stessi allenatori hanno subito rivisto e stravolto, sconfessando di fatto le operazioni di mercato condotte dalla società e dallo stesso Antonelli.

ANTONELLI COME ANGELOZZI - Nei cuori dei tifosi del Bari c'è un posto consolidato per l'ex Guido Angelozzi. L'uomo dei miracoli lo chiamano ora. Ai suoi inizi in biancorosso, però, era considerato un perfetto incompetente. Un dirigente incapace, da cacciare senza ripensamenti. Un diesse che non ne azzeccava una (si diceva), un uomo antipatico e poco adatto alle mire trionfalistiche della piazza, in lacrime il giorno del suo addio. Paradossi della vita, stranezze del calcio. Angelozzi, arrivato a Bari già bollato, è andato via da eroe. Chissà che anche per Antonelli non sarebbe potuto succedere lo stesso. Non lo sapremo mai. Pensate un po' se Angelozzi fosse andato via dopo il suo primo anno. Cosa si sarebbe pensato di lui e del suo operato? Certamente non quello che si pensa adesso.

VOLTARE PAGINA E RIPARTIRE - Morto un diesse se ne rifà un altro. La poltrona, istituzionalmente parlando, è stata occupata ora da Antonello Ippedico. A muovere i fili del calciomercato saranno però il rumeno Zamfir e il presidente Paparesta. Lo scetticismo della gente inizia a serpeggiare. All'inedito duo l'onere di smentire le prime critiche e costruire un un buon Bari. 

Sezione: Copertina / Data: Dom 05 luglio 2015 alle 14:00
Autore: Andrea Dipalo
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