Francesco Valiani si è concesso oggi alle domande dei piccoli cronisti presenti in sala stampa nell'ambito dell'iniziativa della società a loro dedicata. Una conferenza in piena regola, interessante e ricca di spunti. Dal rapporto con la città ai temi più legati all'attualità biancorossa. "Mi trovo molto bene a Bari, quando sono arrivato l'anno scorso mi è bastato poco. Mi sono accorto subito che mi sarei trovato bene, e da quest'anno ho portato qui tutta la mia famiglia. Dobbiamo migliorare tanti aspetti. Da quello caratteriale all'approccio alle partite. Soltanto con la voglia di migliorarci possiamo limare le carenze. Dev'essere questa la nostra linea guida, perché se non siamo molto in alto qualche problema c'è stato".

Poi una valanga di curiosità... "Ho un portafortuna. Un bambino mi fece un regalo, in Marocco. Mi porto sempre dietro questo regalo. Quando ero più giovane ho sempre fatto l'ala perché ero velocissimo. Invecchiando si rallenta un po' e si tende ad accentrarsi. Mi piacerebbe finire la carriera a Bari. Non mi piace fare classifiche perché ogni città in cui ho giocato mi ha lasciato qualcosa, però una piazza del genere mi è capitata a fine carriera e mi piacerebbe restare più a lungo possibile, sperando che il momento di smettere sia ancora lontano. Non ero quotatissimo da giovane, mi sono preso tante belle rivincite, ma ci ho messo del mio, non principalmente il talento. Il talento ce l'hanno i giocatori come Cassano. Son cose che si hanno nel sangue. Lui è uno che quando tocca la palla lo vedi che non la tocca come gli altri. Così come Giovinco o Messi. Ho cambiato tante squadre e mi si è sempre scesa una lacrimuccia, anche quando son passato da una squadra inferiore ad una superiore. Io vice-capitano? Fin da quest'estate ne abbiamo parlato spesso. L'abbiam fatto in tanti il capitano, anche Romizi, la verità è che bisogna essere tutti dei piccoli capitani. Dar la mano al ragazzo più giovane che può sbagliare qualche atteggiamento: già far questo è una cosa da capitano. Il mio compagno preferito? Lego di più con Romizi, Sabelli, Di Cesare, Tonucci e Micai. Loro sono un po' più intimi. Mi piace in modo incredibile Gaetano Castrovilli, son convinto possa fare calcio a grandi livelli: ha doti incredibili, nonostante sia giovanissimo, si capisce da queste cose che è un giocatore speciale, lui è uno dei più talentuosi dell'intera rosa. Il mio gol più bello? A San Siro col Milan, un'emozione incredibile".

Tornando sui programmi del Bari... "Vincere ti fa stare bene, è un doping naturale. Ne parliamo spesso nello spogliatoio. Le responsabilità sull'esonero di Stellone sono state quasi ed esclusivamente nostre. Con Colantuono non ci sono stati cambiamenti eccessivi, si sa che è più facile mandarne via uno che venticinque o ventisei. Stiamo lavorando sull'istinto davanti alla porta: il Verona ha dimostrato che con un'occasione e mezza ha fatto gol. Lì abbiamo fatto una bellissima prestazione, ottima. Ma non abbiamo segnato. Ci rimane la prestazione, giocando così ne perderemo poche. A Pisa non dovremo farci sorprendere dal fatto che loro siano in una situazione con tanti problemi societari, spesso e volentieri hanno dimostrato un orgoglio pazzesco nelle settimane peggiori, mi ricorda la corsa play-off del Bari di qualche anno fa. Promozione diretta ancora possibile? Dipende da noi...".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 07 dicembre 2016 alle 20:00
Autore: Redazione TuttoBari
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