Siamo alle solite, ma mi riferisco ai tifosi, alla stampa e a tutti coloro che sono in orbita Bari. Vado in controtendenza e dico che, come al solito, a Bari vorremmo la perfezione, ovvero bel gioco e risultati, connubio di difficilissima realizzazione e soprattutto soffriamo di sbalzi d'umore repentini che a volte rasentano quasi il ridicolo. La colpa è dell'allenatore quando non arrivano i risultati e questo ormai è diventato un malcostume calcistico oltre che la strada più semplice e conveniente da seguire. Raramente sento addossare responsabilità ai calciatori dimenticandosi che gli attori principali sono loro, in campo ci vanno loro e qualche volta tocca pure ammettere che l'avversario è più forte come nel caso del Cagliari. Mi rendo conto che ci sono state prestazioni estremamente negative e sconfitte evitabili ma va anche detto che in questo campionato tutti, Cagliari compreso, hanno commesso dei passi falsi. Di fatto però siamo lì, a pochi punti dalla vetta. Quest'anno il Bari andrà in serie A con buona pace dei detrattori di Davide Nicola, gli stessi che ieri avrebbero dovuto assistere al posticipo di serie A per guardare un Inter plurimilionaria che non riusciva a mettere insieme due passaggi di fila e gioca un calcio a dir poco irritante con un allenatore strapagato al quale non è bastato un intero primo tempo per capire che c'era un giocatore da sostituire senza pensarci due volte e che poi gli è costato la sconfitta. Spero che tifosi e addetti ai lavori si rendano conto che in questo momento e per il proseguo del campionato la squadra va soltanto incitata e non messa sotto pressione; a fine campionato tireremo le somme e valuteremo i risultati ottenuti. La società ha fatto e sta facendo tutto quanto è nelle sue possibilità per regalare alla città un futuro, in termini calcistici, più soddisfacente e soprattutto sta riuscendo ad inculcare in molti giovani quel senso di appartenenza mai avuto in passato. Molti continuano, sbagliando, a paragonare la squadra attuale a quella appena sufficiente della meravigliosa stagione fallimentare, rimproverando alla società di averla smantellata ma senza rendersi conto che quella squadra rendeva oltre le proprie possibilità per l'atmosfera magica e quasi surreale che si era creata nell'ambiente barese dopo il fallimento e la "liberazione" dai Matarrese; la dimostrazione nei fatti è che, la maggior parte  di quegli interpreti si son persi quasi del tutto e molti di essi oggi non sono neppure titolari nelle squadre in cui militano.

Roberto De Fiore

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Sezione: Lettera del Tifoso / Data: Mar 22 dicembre 2015 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoBari
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