Insieme a Chieti, il dirigente Galigani ricorda il primo Grosso: "Mi piacque subito la sua corsa possente, quel modo di calciare pulito e saettante. Non era velocissimo ma concentrava tante qualità. Decisi di portarlo con me a Chieti, in C2. Da lì è iniziata una fantastica carriera tra i professionisti, sublimata dalle notti del mondiale tedesco". Al Corriere del Mezzogiorno il direttore sportivo entra in profondità: "Ma quel meraviglioso mese non ha cambiato il carattere di Fabio, sempre improntato a una solare tranquillità. E’ tipo abituato a compiere un passo alla volta, come dimostra il percorso che sta facendo da allenatore".

Sezione: News / Data: Dom 11 giugno 2017 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoBari
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