13 giugno 2016: non un giorno come gli altri per Bari, il Bari e la famiglia Matarrese, che perse Vincenzo, presidente e imprenditore che da queste parti ha scritto pagine indelebili.

"E' stato un uomo buono. Sempre pronto a dare tutto se stesso. Con uno sguardo dispensava serenità". Lo ha ricordato così, dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, l'amico e collega Vito Laruccia, imprenditore come Vincenzo oltre che storico presidente del Monopoli. Eppure a Bari in molti non lo hanno amato "Se lo avessero conosciuto meglio, non lo avrebbero criticato come hanno fatto - ha assicurato Laruccia - Il Bari era la sua famiglia, la sua vita".

Bari, gioie e dolori: "Il suo giorno più felice da presidente? Quando il Bari è tornato in serie A con Fascetti, nel ’97, a suggello di un’entusiasmante rimonta cominciata battendo il Lecce 2­-1, proprio nel giorno di San Vincenzo. Il momento più triste, l’uscita di scena, col Bari sull’orlo del fallimento. Un trauma. Non escludo che possa avere causato il ritorno della malattia che ce lo ha portato via".

Cuore grande, specie nei confronti dei suoi stessi giocatori: "Voleva bene a tutti, come figli. Ha amato in particolare Klas
Ingesson, un gigante di correttezza e semplicità. L’allenatore? Con Fascetti aveva un legame solidissimo". 
Il sogno calcistico mai realizzato. "Un centro sportivo e la qualificazione in Uefa, ci ha creduto dopo l’ingaggio di David Platt. Invece quel Bari retrocesse".

Sezione: News / Data: Lun 12 giugno 2017 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoBari
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