Dopo la chiacchierata di due mesi or sono (leggi qua l’esclusiva), Tuttobari.com ha ricontattato Francesco Grandolfo, centravanti del Bari Primavera, per farsi raccontare le emozioni provate durante la settimana in cui è stato aggregato alla Prima squadra assieme ad altri sette dei suoi compagni in occasione della trasferta in quel di Catania del 21 novembre scorso. Un mese fa infatti il Bari viveva un periodo particolarmente nero dal punto di vista degli infortuni, tanto che in nell’occasione Ventura dovette schierare Alvarez al fianco di Caputo in attacco e il giovane numero 39 osservò, comunque entusiasta, dalla panchina la sua prima gara nella massima serie.
La nostra redazione ci ha tenuto, anche se a distanza di un mese dalla gara, a sentire dalla voce di Francesco le emozioni che ha provato il ragazzo di Casamassima in quei giorni, così come è stato con il suo compagno Luigi Monopoli, il quale qualche tempo fa si è prestato a raccontarci la sua “prima” da aggregato alla formazione senior in occasione di Roma-Bari.
Ciao Francesco, bentornato a noi. Racconta un po’ ai nostri lettori la tua esperienza nella settimana che ha preceduto Catania-Bari.
“E’ stata una settimana indimenticabile per me e gli altri ragazzi aggregati dalla Primavera. Siamo stati trattati e considerati come facenti parte della rosa della Prima squadra da parte di tutti. E’ stato davvero divertente, dalle sedute d’allenamento alle partitelle, e poi il venerdì, quando mi hanno detto che sarei partito con loro, è stato stupendo. E’ stato come l’avverarsi di un sogno. Non me l’aspettavo e quando me l’hanno detto non ho realizzato subito ma dopo un po’ cosa stava accadendo. Davvero tutto bello”.
Dei tuoi compagni d’avventura chi è stato il più simpatico, o magari il più disponibile?
“Difficile fare dei nomi, poiché sono tutti simpatici e disponibili, ma se devo fartene qualcuno ti dico Nicola Belmonte ed Andrea Masiello. Dico loro perché sono quelli con cui ho scambiato più battute, ma giusto per citartene due, anche se in realtà sono stati tutti bravissimi con me. Allenarmi con loro è stato divertente. E’ proprio tramite il continuo scherzare, infatti, che la fatica non gli pesa e questa è una cosa simpatica che ho notato”.
Giampiero Ventura cosa ti ha detto durante quella settimana?
“Con lui ho avuto il piacere di provare diversi movimenti che fanno gli attaccanti per farmeli assimilare. Questa per me è stata la cosa più importante, poi provarli con loro è tutta un’altra cosa perché li assimili totalmente. Sicuramente cercherò di far tesoro di questi insegnamenti, anche perché mister Ventura è un esperto nel movimento degli attaccanti e ti sa spiegare per bene cosa devi fare”.
Parlaci un po’ dell’emozione della partenza per Catania, l’arrivo, la sistemazione, dicci tutto.
“Far parte di un gruppo che prima si ammirava solo in tivvù è stato bellissimo. L’esperienza è senza paragoni: il viaggio con aereo privato, l’hotel bellissimo, la riunione tecnica pre-gara dove ho potuto vedere come si preparano le partite. La domenica poi è stato uno dei giorni più belli della mia vita perché sin da quando siamo arrivati allo stadio ho capito cosa è la serie A: da come ti guarda la gente a come ti trattano è tutto molto bello. Essere stato lì è già stato un premio per me, speriamo in futuro di poter far parte di quel gruppo”.
Se il Bari non avesse preso (purtroppo) gol nel finale ho pensato che saresti entrato.
“Ci ho sperato fino all’ultimo. Poi quando ho visto Caputo che si era fatto male le speranze in me sono aumentate, anche se poi si è fortunatamente ripreso ed ha continuato a giocare”.
Sicuramente in futuro ci saranno più chances per te, soprattutto se le cose si metteranno per il meglio per il Bari. Concordi?
“Si, ci spero. Anche perché se Ventura mi ha fatto vedere certi movimenti, vuol dire che mi vede e che mi tiene in considerazione, soprattutto in un’ottica futura”.
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