Il calcio italiano è nel caos più totale. A stagione in corso, infatti, non è ancora chiara la composizione degli organici di Serie B e C. Numerose le partite rinviate in attesa delle sentenze e delle decisioni da parte degli organi di giudizio. Alessandro Pochesci, intercettato in esclusiva, ha invocato un intervento immediato in favore del cambiamento: "Il sistema calcio dovrebbe ripartire da zero. Non c'è più una regola, non c'è più niente che faccia innamorare le persone. I tifosi gli unici ad essere penalizzati. L'Entella ora verrà riammessa ma ha già giocato in C. Io l'avrei riammesso da subito dopo la questione del Cesena. Non si può alla quarta giornata non sapere da quante squadre è composto il campionato. Un casino così non l'avevo mai visto. Manco in Africa succedono queste cose. Ci vuole una persona forte, che faccia piazza pulita. Il calcio è come la politica, cambiano i partiti ma ci sono sempre gli stessi. Non è possibile, serve un cambiamento radicale. Non sono un politico ma nel calcio ci vuole un Salvini della situazione. Ci vuole un matto nel buon senso della parola, un personaggio che non ascolti nessuno e faccia valorizzare il sistema calcio, i nostri vivai, giovanili e i campionati dilettantistici". 

Il tecnico, andando controcorrente, ha poi proposto alcune regole da attuare per rilanciare i ragazzi italiani: "Ho proposto di avere massimo 5 stranieri. Non è razzismo ma voglia di mantenere il made in italy. In Coppa Italia le rose devono essere di tutti italiani. Magari sarò impopolare o definito razzista. Ma ci tengo al mio paese. Eravamo rispettati e stimati in tutto il mondo. Il nostro paese vive di calcio e non va al mondiale. Come se il contadino che produce grano non ha il pane. Basta chiacchiere, chi deve andare a casa lo faccia".  

Pochesci, infine, si è soffermato sulle problematiche dei giocatori delle squadre che stanno ancora nel limbo tra B e C: "Le società non si rendono conto che allenarsi e non giocare fa male ai giocatori. Che preparazione stanno facendo? Questi arriveranno in campo morti. I ragazzi hanno un cervello e glielo stanno massacrando. Queste squadre saranno penalizzate a prescindere dalla categoria in cui militeranno. Catania, Ternana saranno pur forti ma pagheranno questa situazione. Le energie fisiche le recuperi, ma quelle mentali no. La questione del ripescaggio è dura". 

Sezione: Esclusive / Data: Gio 20 settembre 2018 alle 22:00
Autore: Gianmaria De Candia
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