La sfida fra Bari Palmese, in programma domenica prossima allo Stadio San Nicola, non sarà inedita. La squadra calabrese è, infatti, una delle poche in questo girone a vantare un precedente con la squadra biancorossa. Per trovarlo bisogna riavvolgere il nastro della storia e tornare al campionato di Serie C della stagione 1951-1952.

I galletti, reduci dalla retrocessione della stagione precedente, trascorsero un'estate travagliata e sfiorarono il fallimento (corsi e ricorsi storici, direbbe il filosofo Gian Battista Vico): il presidente Nicola Acconcia si disinteressò della società, che fu salvata solo grazie ad un intervento del Comune, che commissariò la squadra e la mise nelle mani di un direttivo presieduto da Florenzo Bertelli. Tutto questo avveniva in un periodo particolare per il calcio italiano, alla vigilia di una delle più grandi riforme dei campionati: dall'anno successivo la Serie C sarebbe diventata a girone unico ed avrebbe compiuto il salto fra i professionisti. Per far questo era necessaria una drastica riduzione del numero delle squadre, ed allora l'ingresso nella nuova divisione fu concesso solo alla seconda ed alla terza per ogni girone (le vincenti salivano in B), le quarte disputavano gli spareggi e le restanti squadre sarebbero state riassorbite nella neonata Serie D.

Bertelli, inesperto nell'amministrazione di un club, face tutto ciò che rientrava nelle sue possibilità per creare una squadra competitiva, confermando l'allenatore Raffaele Costantino (esonerato a metà stagione) e riprendendo il beniamino dei tifosi Vincenzo Orlando. L'avvio di stagione fu positivo, ed i biancorossi rimasero per tutta la prima fase del campionato fra le squadre in grado di mantenere la categoria. La gara casalinga con la Palmese fu, però, uno spartiacque: la squadra calabrese, con un gol di Sbarra, sbancò il Della Vittoria, ottenendo uno storico successo, e dando il "la" ad una striscia negativa che farà sprofondare il Bari a metà classifica. I biancorossi entrarono in una spirale pericolosa, che passò dall'infortunio di Bretti, uno dei giocatori fondamentali, alla squalifica del presidente con le conseguenti dimissioni dell'intera società.

I diciotto gol del centravanti  Mihály Vörös non evitarono il sesto posto in campionato, con la conseguente retrocessione in Serie D. Non tutti i mali vennero, però, per nuocere: da lì il Bari, guidato da un travolgente Bretti, iniziò una costante risalita che la portò, in pochissimi anni, fino alla massima serie.

Sezione: Corsi & Ricorsi / Data: Ven 16 novembre 2018 alle 21:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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