Domenica Valerio Di Cesare è entrato nella storia del Bari. Una squadra nata 111 anni fa ma con soli 103 calciatori capaci di raggiungere le 100 presenze in biancorosso. Un primato speciale in una squadra che nelle ultime stagioni ha avuto pochi punti di riferimento in campo per i tanti cambiamenti societari e i conseguenti stravolgimenti nelle rose. Il classe '83 è stato però tra i primi a sposare il progetto De Laurentiis, arrivare in tripla cifra di questi tempi è simbolo di grande continuità e amore verso club, piazza e tifosi. 

Dal suo ritorno in biancorosso, dopo una precedente parentesi a Bari tra il 2015 e gennaio 2017, ha saltato solo due gare ufficiali, entrambe per cause di forza maggiore: squalificato nella festa promozione di Troina e assente ad Avellino in Coppa Italia C per un lutto familiare.

A Bisceglie il difensore centrale ha agguantato in classifica alcuni volti noti come Cavasin, Laureri, Pienti e Micai. Nelle scorse settimane erano stati superati giocatori del calibro di Osmanovski, Ingesson, Mancini, Brambati e Andersson: tutti protagonisti di grandissime annate in Serie A con i galletti. Tutto questo è avvenuto dall'inizio di stagione ad oggi: Di Cesare si conferma un professionista esemplare e con un'integrità fisica di assoluto livello per un 36enne. 

A quali traguardi potrà ancora ambire in biancorosso? Oltre l'agognata promozione in B, dal punto di vista personale appare destinato a raggiungere e sopravanzare altri elementi storici del Bari. Il più vicino è Luca Ceppitelli a 103, poi Igor Protti (112) e Luigi Garzya (116). Possibile nel finale di campionato, continuando di questo passo, entrare anche nella top 70 delle presenze del club, superando anche quel Pietro Maiellaro a quota 119. 

Sezione: Focus / Data: Mar 12 novembre 2019 alle 19:00
Autore: Gianmaria De Candia
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