Il giorno dopo la partita tra Avellino e Bari sono tante le domande che attanagliano i tifosi biancorossi: dalla mancanza di cattiveria dei galletti al prosieguo del digiuno di reti di Pietro Cianci, ma ce n’è una in particolare la cui risposta è tuttora ignota. Chiunque abbia visto anche un quarto della sfida del Partenio non potrà non aver fatto caso alla presenza di una nutrita schiera di supporter biancoverdi, pronti a incitare gli uomini di Piero Braglia a ogni duello od occasione da rete. Fin qui nulla di strano se non fosse che ci troviamo nel bel mezzo di una pandemia globale, con gli stadi chiusi al pubblico da ormai tempo immemore.

Non sono mancati sorrisi e battutine tra i tifosi biancorossi, che immediatamente si sono chiesti il perché della presenza del pubblico sugli spalti dell’impianto irpino, che per novanta minuti ha sorriso beffardamente al coronavirus. Che sia Avellino la prima città Covid free del nostro paese? È giusto quindi che la dirigenza del club campano sveli all’umanità la ricetta per uscire dalla pandemia, che tante vite e tante economie potrebbe contribuire a salvare. E si avverti celermente il CTS, impegnato da mesi a trovare una soluzione per poter aprire gli stadi in vista degli Europei, che a questo punto potrebbero contare su un pubblico esclusivamente irpino.

Tra freddure e parole più o meno ironiche, i tifosi baresi non hanno di certo gradito la presenza del pubblico avellinese allo stadio, sulla carta giornalisti accreditati, durante la partita più importante della stagione, che ha definitivamente allontanato i biancorossi dal secondo posto. Un caso, se così è lecito chiamarlo, su cui la Lega e la Federcalcio dovranno far luce, per evitare che in futuro possano ripetersi situazioni del genere. Non sarà stato di certo uno sparuto gruppo di supporter a causare la sconfitta del Bari, tutt’altro, ma è giusto che chi di dovere dimostri, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che la legge è uguale per tutti.

Ad Avellino tribuna piena di tifosi. Ma non si dovrebbe giocare a porte chiuse? In Italia, come sempre, ognuno fa quel cazzo che gli pare...

Pubblicato da Giosè Monno su Sabato 10 aprile 2021
Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 aprile 2021 alle 19:00
Autore: Andrea Papaccio
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