Alle ore 20:00 di ieri è terminata ufficialmente la sessione invernale di calciomercato. Una finestra particolarmente avara per il Bari, da cui ci si aspettava un flusso più cospicuo in entrata. Appena tre i nuovi arrivi e tantissime cessioni, che hanno rimescolato le carte e le gerarchie nella rosa di mister Auteri. Il mese di gennaio ha avuto uno sviluppo molto lento, come nelle scorse annate, ma sono mancati quei colpi che avrebbero potuto ridare entusiasmo per tentare concretamente di accorciare il gap dalla capolista Ternana.
Le prime settimane sono state molto compassate e prive di vere e proprie trattative, su tutte i tentativi sfumati e mai realmente approfonditi per i ritorni di Cristian Galano e Giovanni Di Noia e l'idea Luca Pandolfi dalla Turris, frenata dall'esose richieste dei campani. In uscita mancavano reali pretendenti per gli esuberi dichiarati, uniche novità la partenza di Luca Liso in D e la permanenza di Stefano Marfella dopo le richieste di prestito, mentre il boom è arrivato con la rottura totale tra la società e Simone Simeri. Una cessione concretizzata solo dopo la metà del mese, appena dopo la sfida spartiacque di Bisceglie.
In quei giorni travagliati a causa di una prestazione sottotono e le dure critiche della tifoseria nei confronti del tecnico, il Bari ha provato a dare la svolta al suo mercato. Dapprima con il tesseramento di Gabriele Rolando, esterno seguito da giorni e prima scelta per la dirigenza. Un accordo non facile ma sbloccato anche grazie al blasone della piazza. Il clou è arrivato pochi giorni dopo, grazie alla maxi-trattativa con l'Ascoli, che ha portato all'addio di Simeri e Tommaso D'Orazio, una separazione fulminea ed inaspettata, in favore di Daniele Sarzi Puttini, profilo sorprendente e con un discreto passato in categoria.
Il meglio però doveva ancora avvenire. Il pazzo mercato del Bari apre la sua quarta settimana con il colpo di scena: dialoghi con la Reggina per uno scambio tra Adriano Montalto, blindato fino a quel momento, e il figliol prodigo, Nicola Bellomo. Alla fine la quadratura è arrivata solo con la partenza del primo, che ha riaperto la caccia sfrenata al bomber. Intanto la dirigenza biancorossa non aveva mai smesso di lavorare per Pietro Cianci, dopo le smentite di inizio gennaio. Una negoziazione lunghissima e che ha coinvolto altre 4 società: Juve Stabia, Potenza, Sassuolo e Teramo. I primi hanno permesso di sbloccare l'accordo grazie all'inserimento di Niccolò Romero, prelevato dai galletti e girato ai lucani. Alla fine la quadratura è stata trovata con un prestito con diritto di riscatto e il mantenimento della recompra da parte del club di massima serie, permettendo così al vice-cannoniere del Girone C di tornare finalmente a vestire la maglia della sua città a distanza di anni dall'esperienza nelle giovanili.
Le ultime operazioni da parte del Bari hanno riguardato esclusivamente le cessioni: Francesco Corsinelli al Novara, Giuseppe Esposito alla Juve Stabia e Zaccaria Hamlili al Gubbio, una partenza ormai scontata di un ragazzo che ha segnato la storia recente del club. Niente da fare, invece, in entrata per il capitolo difensore, a causa della mancata concretizzazione degli accordi per Christian Maggio, finito ai rivali storici del Lecce, e soprattutto Salim Diakite, bloccato in extremis dal Teramo (out per scelta societaria nella sfida di sabato) nonostante il forte ed estenuante pressing del Napoli, che lo avrebbe poi girato ai galletti.
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