Nel corso dell'intervista concessa a TuttoBari.com, mister Vincenzo Torrente ha analizzato quello che è stato il campionato dei biancorossi: "Seguo sempre le mie squadre, soprattutto i galletti a cui sono molto legato. Sicuramente ci si aspettava qualcosa di più, ma il girone C è molto difficile. Io penso che il Bari le aveva prima e ce le ha tuttora le potenzialità per centrare l'obiettivo. Bisogna crederci ed essere convinti, perché la squadra è forte. Singolarmente ci sono delle individualità importanti, che possono trascinare la squadra ai playoff. Questo non è un campionato facile, anche perché chi gioca contro il Bari fa sempre la partita della vita. Come è giusto che sia".

Una previsione sui playoff: "Il Bari ce la può fare assolutamente. Occorre cancellare tutto quanto fatto finora e crederci. La squadra è stata costruita per vincere e singolarmente è superiore a moltissime squadre in questi playoff. I galletti hanno trovato una Ternana che ha trovato una continuità incredibile. Senza pubblico poi sono venuti meno dei punti in classifica. Anche questo aspetto è da considerare". 

I tifosi purtroppo sono abbastanza scettici. Sullo striscione intimidatorio appeso qualche giorno fa Torrente si esprime così: "Purtroppo ne sono al corrente. É stato un brutto gesto e non riconosco in questo la tifoseria. Il pubblico di Bari è caloroso, ha amore viscerale per la propria squadra e ti dà sempre quel qualcosa in più. Devono farlo anche adesso, continuando a crederci ed essere un po' più ottimisti. Ci sono anche altre squadre forti ma ai playoff può succedere di tutto. I valori possono venire fuori, soprattutto in una squadra esperta come quella biancorossa. Senza dubbio bisogna recuperare un bomber come Antenucci".

Per Torrente le speranze promozione passeranno dai suoi gol: "É un giocatore determinante, scommetterei su di lui. La differenza la fanno i giocatori forti e lui lo è. Con le debite proporzioni è come Cristiano Ronaldo per la Juventus".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 07 maggio 2021 alle 19:00
Autore: Claudio Mele
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