I tifosi son rimasti sempre lì, affezionati, sugli spalti e in ogni categoria. Ai microfoni di TuttoBari.comRoberto Maffei, uno dei fondatori degli Ultras Bari nel lontano 1976, ci ha raccontato le sue impressioni su anni di tifo e perseveranza, oltre che sulla nuova era De Laurentiis.

Roberto, come è cambiata la vita di curva nel corso di tutti questi anni?

"E’ cambiata come la vita, la città, la "comitiva". Tutto normale. Tutto cambia. Ma la mitica Nord c’é"

Ecco, la Nord. Qual è il tuo rapporto con i nuovi gruppi attualmente in scena?

"Splendido. Li ammiro perché in un periodo "impossibile" continuano a mantenere alto il nome di una delle migliori curve d’Italia"

Passiamo dai gradoni alle tristi vicende della scorsa estate. Come hai vissuto il fallimento della società di Giancaspro?

"Disgustato. Da lui e da altri"

Avevi avuto sentore che qualcosa non andava nella gestione Giancaspro, prima del default ufficiale?

"Non te lo so dire, a titolo personale ero preoccupato dalla “storia” del, diciamo, presidente"

Veniamo all’attualità. Dal fallimento alla rinascita. Che idea ti sei fatto sul campionato appena finito?

"Un inferno utile solo a farmi visitare posti incredibili. Riteniamola una rincorsa"

La serie D, al di là dei discorsi sulla categoria che non appartiene alla storia del Bari, non ti ha fatto scoprire un altro tipo di calcio?

"Mi ha ricordato la C dei tempi di mio padre. Stesse atmosfere, stessi chilometri. A Marsala mi sono emozionato, ricordando la prima trasferta in auto con papà. Oltre 45 anni fa, uno 0-0 che ci costò la promozione in B..."

Un viaggio nella memoria, quindi... Il patron De Laurentiis, che hai conosciuto personalmente ai tempi dell’assegnazione del titolo sportivo da parte del Sindaco Decaro, che impressione ti ha fatto al primo impatto e cosa ti ispira per il futuro?

"Conti in ordine e tanto mi basta..."

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 05 giugno 2019 alle 12:00
Autore: Giacomo Accettura
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