Gli effetti della decisione di riprendere il campionato di Lega Pro hanno creato un profondo scossone tra le società di terza serie. Dopo il primo ok da parte del Consiglio Federale, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata dal Consiglio Direttivo di C, avallando la disputa di playoff e playout ma anche promozioni e retrocessioni a tavolino. Una scelta considerata illegittima da parte di molti club, che hanno così richiesto (ma non ancora ottenuto) una nuova Assemblea dai tanti temi sul piatto, a partire dalla posizione a rischio del numero uno, Ghirelli, in silenzio ormai da oltre 10 giorni.

La spaccatura più profonda rimane però tra i club favorevoli e contrari alla ripartenza. Questi ultimi stanno, infatti, minacciando di non scendere in campo tra difficoltà nell’attuare il protocollo ed interessi sportivi. Non a caso i club più attivi sono coloro a rischio retrocessione diretta o tramite playout e il Carpi, illuso da un possibile salto di categoria per meriti sportivi. Al contrario una buona parte dei club impegnati ai playoff hanno già confermato la loro presenza, per adesso l’unico rifiuto ufficiale è arrivato dall’Arezzo. Possibili però altre rinunce, che aprirebbero la strada al format ridotto (20 squadre?).

Tuttavia nonostante le tensioni, la Serie C è destinata a ripartire come testimoniato dalle prime discussioni relative alla data della finale di Coppa Italia C. Le altre due leghe professionistiche si sono già mosse in tal senso, dimostrando unita d’intenti in un momento tanto delicato. Gravina è stato chiaro e sta portando avanti una linea ben definita, agevolata anche dal netto miglioramento dell’intera penisola in relazione all’emergenza coronavirus. Promozione e retrocessioni verranno decise dal campo, lasciando le parole e le polemiche al vento o a i tribunali...

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 giugno 2020 alle 16:15
Autore: Gianmaria De Candia
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