Chi lo conosce bene ama definirlo leader. Nel senso più completo del termine, bravo a trasmettere fiducia, a guidare il gruppo, a tradurre una visione in momento reale. Quando ha ereditato il Bari lo ha fatto in un momento di difficoltà, in cui le certezze parevano smarrite. La squadra era forte, costruita bene, ma faticava a dimostrarlo in campo. 

Vivarini ha parlato al gruppo facendogli comprendere quanto fosse compatto, unito, subito pronto a lottare per gli obiettivi prefissati ad inizio stagione. Ha usato le giuste parole, nessun bastone, solo carote intrise di saggezza, e il suo Bari ha cominciato a volare. Il Galletto impaurito delle prime partite ha finalmente rialzato la cresta

Un lavoro encomiabile che ha portato vittorie, punti in classifica e nessuna sconfitta. Imbattibile per gli avversari, almeno fino a quando il coronavirus non ha costretto il campionato ad un letargo forzato. Un secondo posto più che meritato. 

De Laurentiis è soddisfatto del lavoro di Vivarini, e la conferma in vista della prossima stagione appare scontata. Anzi, è già arrivata con le ultime dichiarazioni del presidente biancorosso. Dal canto suo, il profeta di Ari, ha scaldato i cuori dei tifosi. Calma proverbiale, empatia chiara e determinata, gli hanno consentito di scalare la hit parade della simpatia tra i tifosi. 

Vivarini piace per un calcio sempre propositivo e mai banale, per la ricerca del risultato attraverso il gioco, e per la costanza nel non mollare mai la presa. Anche quando sembrava spacciato ed avviato alla sconfitta, il Bari ha saputo reagire da grande squadra, dimostrando di esserlo non soltanto sulla carta. 

Una squadra pratica e risoluta, ma in grado di interpretare un calcio tanto amato da visionari ed idealisti. Proprio come Vivarini

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 25 maggio 2020 alle 07:30
Autore: Raffaele Garinella
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