Dopo la batosta interna nella finale playoff contro il Cagliari dell’11 giugno scorso, con la sconfitta dei galletti e la relativa rinuncia alla A causata dal gol di Pavoletti al 94’ (con i sardi a festeggiare il salto in massima serie proprio sul prato del S. Nicola), è stato tanto lo scoramento dei 58 spettatori che gremivano gli spalti dell’impianto barese e di tutti i tifosi rimasti a casa.

Sentimento simile, nella storia biancorossa, devono aver provato gli appassionati il 16 giugno 1968, quando a far piangere il Bari ed i suoi tifosi fu il Verona di mister Nils Liedholm. Al Della Vittoria, in quell’occasione, si disputò la penultima giornata del torneo cadetto.

I pugliesi, guidati in panchina da Lauro Toneatto, con alla presidenza il compianto professor Angelo De Palo, arrivarono a quello scontro diretto casalingo con la seguente situazione di classifica: Palermo 50 punti, ormai in A, Pisa 48, Bari 46, Verona 44. Nel match con gli scaligeri, insomma, al club biancorosso sarebbe bastato non perdere, per essere praticamente certo di festeggiare la A (allora vigeva la regola dei 2 punti a vittoria e salivano le prime tre della graduatoria).

Ma la partita, iniziata più che bene, con la rete di Galletti al 4’ a portare in vantaggio il Bari, si tramutò ben presto in un dramma sportivo. La truppa veronese, infatti, trovò dapprima il pari, con Mascetti al 41’, e nella ripresa raddoppiò, con una staffilata dalla distanza di Bonatti al 69’. A nulla valsero gli assalti finali degli uomini di Toneatto, guidati dal bomber Mujesan (capocannoniere di quel campionato con 19 reti) e da Cicogna.

La truppa barese, sconfitta 2-1 tra le mura amiche, non trovò nemmeno la forza di battere all’ultima giornata il Perugia in trasferta (incontro terminato 1-1) rinunciando così ad ogni chance di promozione, con i gialloblù bravi, invece, a battere il Padova. A salire in A furono, dunque, Palermo, Verona e Pisa.  

Sezione: Amarcord / Data: Gio 15 giugno 2023 alle 15:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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