Il nuovo (vecchio) che avanza. È questo il motto che più si addice al Bari, che ha scelto di ricominciare proprio da chi era stato abbandonato: Gaetano Auteri. L’esonero di Massimo Carrera, addirittura il secondo di questa scellerata stagione, ha messo a nudo per l’ennesima volta la confusione che ormai regna tra i biancorossi. Una disperata ultima carta da giocarsi, in vista dei play-off che, con l’odierna vittoria del Catanzaro in casa della Juve Stabia, purtroppo rischiano di essere disputati dal quarto posto.

Se è vero che la voglia di riscatto del tecnico siciliano potrebbe far scattare la molla giusta nei galletti, a partire dai suoi pupilli, d’altro canto è giunta la controprova che questo gruppo ha numerosi problemi interni. La scossa tanto sperata dai tifosi si è notata solo nel quartetto con Monopoli, Catania, Foggia e Juve Stabia, poi il Bari è ricaduto in una crisi diventata sempre più preoccupante. Ecco perché, al di là dell’inatteso ribaltone in panchina, la svolta dovrà avvenire nella testa di ogni singolo calciatore, che adesso è con le spalle al muro.

Con ben quattro punti di distacco dal gradino più basso del podio, servirà davvero grande forza per dare un senso agli spareggi promozione e credere in quell’agognata Serie B. La matematica non condanna ancora il club dei De Laurentiis, ragion per cui contro la Turris ed il Bisceglie sarà d’obbligo fare bottino pieno e sperare. Un compito arduo, che torna in mano ad Auteri, il mister che ha plasmato la sua creatura in collaborazione con il ds Romairone.

Inutile, molto probabilmente, provare la strada di un eventuale terzo allenatore, comunque difficile da rintracciare in questo momento delicato. Con Carrera, dato il suo trascorso vincente da ex biancorosso, ci si auspicava che potessero essere poste le basi per un progetto diverso, certamente influenzato dal risultato finale di questa annata. Così non è stato, e i panni del traghettatore sono sorprendentemente passati allo Special One di Floridia, richiamato per tentare il colpo di coda. Uno strano gioco dell’oca che non si vedeva da 32 anni a Bari, ma evidentemente le opzioni sono soltanto due: o si fa l’impresa, o si affonda insieme a chi questa squadra l’ha modellata in sede di calciomercato.

Sezione: Focus / Data: Mer 21 aprile 2021 alle 21:00
Autore: Gabriele Bisceglie
vedi letture
Print