I dettagli fanno la differenza ma a quelli, evidentemente, il Bari non sempre ci ha badato da inizio regular season. In un campionato in cui dalla 7a in giù si fatica a carburare e ad incanalare risultati utili consecutivi, sarebbe bastato poco per cambiare i lineamenti della stagione in corso. Basti pensare, ad esempio, alla Sampdoria a cui sono bastate tre vittorie consecutive per ritrovarsi in zona play-off.

Il Bari, che di punti in graduatoria ne ha 34, avrebbe potuto averne di più se solo fosse riuscito a gestire al meglio situazioni di vantaggio o quanto meno di parità. Nello specifico, fra 80’ e 90’, sono ben dieci i punti persi, a testimonianza di come mai la squadra sia riuscita a completare il proprio processo di maturazione evidenziando al contempo limiti tecnici.

Ben quattro sono quelli gettati al vento con Michele Mignani in panchina, vedi Bari-Cittadella 1-1 con la rete ospite di Pavan giunta all’88’ oppure Bari-Modena 1-1 dove fu Manconi a punire i galletti a sette minuti dal termine del match. Anche con Pasquale Marino la situazione non cambia (cinque punti persi): si parte da Spezia-Bari 1-0 con il centro di Verde maturato all’87’, passando per Sampdoria-Bari 1-1 (marcatura di Esposito in piena zona recupero) e finendo con Ascoli-Bari 2-2 quando i biancorossi sul doppio vantaggio si fecero raggiungere dai padroni di casa dalla doppietta di Mendes che all’80’ completò la rimonta.

Infine, con Iachini, il recente k.o contro i blucerchiati allenati da Andrea Pirlo con Kasami a punire forse troppo severamente i galletti e lasciando per strada un ulteriore punto. Insomma, da 34 punti il Bari si sarebbe potuto trovare a quota 44 in settima posizione: con i se e con i ma non si va da nessuna parte, eppure i rimpianti aumentano sempre più…

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 20 marzo 2024 alle 12:30
Autore: Sabino Del Latte
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