n versione araba fenice la Pink rinasce dalle proprie ceneri e interrompe il lungo digiuno di vittorie. Lo fa nell’unico modo che conosce, soffrendo tremendamente e trovando ispirazione dalle avversarie (sulla carta) più forti. Come Potenza, giunta al PalaCarrassi da seconda e costretta a rincorrere per tutta la partita per poi abdicare nel finale. Punti pesanti e importanti per morale, classifica e un messaggio ai naviganti : la Pink venderà cara la pelle senza guardare statistiche, numeri e classifiche ma spinta dal cuore che contraddistingue questo gruppo.
Che il tempo dei regali sia finito si capisce subito. Nei primi, soporiferi, minuti Bari muoveva lo score solo dalla lunetta, creava ma sbagliava altrettanto. Il primo squillo proveniva da Araneo (11-5 al 7’) e dai suoi lampi la Pink scavava il primo solco (19-11 al 12’).
Il play inventava, la guardia correva (con una caviglia malconcia) e segnava : Bari riscopriva il piacere di viaggiare sull’asse Araneo-Delli Carri ritrovandosi sul massimo vantaggio siglato da una concentratissima Monica Pastore, autrice di un grande lavoro difensivo (23-11 al 14’). Potenza appariva sfilacciata ma come successo in altre occasioni le rosablue di casa non riuscivano ad approfittare del momento di empasse lucano. Aleo e Stamegna con un piccolo parziale rendevano meno amaro il passivo alla pausa lunga (28-20 al 20’).
Nel momento di infierire e dare il colpo di grazia Bari si impigriva. In quattro minuti la Sbm annullava lo svantaggio (De Luca, 28-28 al 24’), il quarto fallo fischiato a Ricercato aveva il duplice effetto di complicare i piani di coach Ferrante e cambiare l’inerzia psicologica del match che ora pendeva in favore delle potentine. L’ossigeno, proveniente da una tripla di Delli Carri e dall’antisportivo subito da Araneo, durava poco. Ancora Aleo, ancora dai 6,75 e il canestro sulla sirena di Stamegna valevano il sorpasso ospite (35-37 al 30’).
Dopo trenta minuti di rincorsa Potenza davanti e Bari a fare i conti con i fantasmi di tante partite con un finale già visto. Toccava a Daniela Perrone e Anghley Delli Carri indossare tuta e proton pack. A finire nello zaino del pivot sanpietrano un’infinità di rimbalzi (saranno 18 a fine partita con 5 punti e 15 di valutazione) pronti ad essere tramutati in attacco da una straordinaria Delli Carri (27 punti iscritti a referto), per niente spaventata dalle responsabilità.
Potenza riusciva a toccare il +4 (38-42 al 34’) e l’orgoglio barese : otto punti messi insieme da Delli Carri-Perrone e punteggio sovvertito (45-42 al 36’). La Pink stringeva denti e maglie difensive lanciando in contropiede la furia Delli Carri, diventata praticamente immarcabile (49-44 al 38’). Quinta paletta per Adriana Pastore e ultimi brividi con i canestri di De Luca e Iannucci a riaprire, nuovamente, la contesa (51-50 a 46” dal termine). A 25” l’episodio che decideva la partita. Protagonista, ovviamente, Anghely Delli Carri, fermata fallosamente in contropiede. Dall’antisportivo conseguente Bari chiudeva a doppia mandata il match, in cassaforte due punti preziosi che fermano la preoccupante crisi di risultati e allontanano la zona rossa.
Autore: Redazione TuttoBari
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