Imprevedibile come la traiettoria seguita da un pallone Supersantos quando viene calciato, la carriera di Giuseppe Statella probabilmente ha imboccato la curva più importante. Dopo una lunghissima esperienza a Bari, inframmezzata da tante parentesi in prestito (Benevento, Salernitana, Torino, Grosseto, Andria Bat, Pavia), poche ore fa è arrivato il tempo dei saluti: trasferimento a titolo definitivo alla Pro Vercelli, Prima Divisione, e tanti baci alla Puglia. Tuttobari ha contattato in esclusiva il calciatore per sapere come vanno le cose in Piemonte. "Va benissimo, piano piano mi sto ambientando", ci rassicura.
Ma conoscevi già qualcuno dei tuoi nuovi compagni, Giuseppe? "Sì, conoscevo già Greco, Pepe, Scavone e Scaglia: tutti bravi ragazzi, come del resto gli altri compagni di squadra".
Scaglia come l'hai conosciuto? "Io giocavo nel settore giovanile del Bari, lui invece era in prima squadra. Parliamo di tanti anni fa, ormai..."
Così come è lontano il tuo approdo a Bari. Ci racconti come è andata? " É passato così tanto tempo che non ricordo nemmeno che anno fosse! Dovevo avere tredici anni, ora ne ho venticinque. A San Giovanni, dalle mie parti (io sono di Bianco, in provincia di Reggio Calabria), c'era questo provino: partecipai e lo superai. Fu un colpo di fortuna, perchè lì a vedermi c'era un osservatore del Bari".
E quindi poi...? "Poi fui invitato a fare un altro provino, questa volta a Bari. Superai anche quello, e così entrai a tutti gli effetti nel settore giovanile biancorosso. Ero poco più che un bambino quando mi trasferii in Puglia".
Traumatico? "Non è stato facile, non può essere facile abbandonare casa quando si è così piccoli. Ma se hai un sogno devi fare sacrifici per realizzarlo. Io se io ci sono riuscito è anche grazie al sostegno dei miei genitori".
Ora hai salutato il Bari per la Pro Vercelli. Gli anni coi galletti ti lasciano qualche rimpianto? "No, nessuno. Certo, si può sempre fare di più e meglio ma io grazie agli anni in biancorosso son riuscito a diventare calciatore, che poi è l'aspirazione di tutti quasi tutti i bambini".
Si può immaginare che il momento più bello in maglia Bari sia quello legato al gol contro il Carpi. "Sì, una gioia immensa! E ricordo con grande piacere la felicità dei compagni e i complimenti del mister a fine gara: con quel gol avevo assicurato al Bari un punto prezioso..."
Ti aspettavi di subentrare in quell'occasione? "Non ho mai perso la speranza, ma la verità è che tante volte il mister mi aveva fatto riscaldare senza poi però farmi scendere in campo".
Ma sentivi di avere la fiducia di Alberti? "Sì, specie negli ultimi tempi, quando ho giocato di più. Ma al di là del minutaggio, sapevo che l'allenatore apprezzava molto la serietà con cui mi allenavo".
Oggi però sei alla Pro Vercelli. In conclusione, cosa non ha funzionato a Bari? "Quest'anno volevo giocarmi le mie chances coi galletti ma purtroppo non ci sono riuscito del tutto. Il motivo? In estate, nella seconda settimana di ritiro, ho avuto uno strappo che non mi ha permesso di fare la preparazione come avrei voluto. Ho fatto tutto quello che c'era da fare per recuperare al meglio ma purtroppo quell'infortunio ha condizionato negativamente la prima parte della stagione. É andata così, ma ora guardo avanti".
RIPRODUZIONE (ANCHE PARZIALE) DELL'ESCLUSIVA CONSENTITA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE TUTTOBARI.COM
Autore: Diego Fiore / Twitter: @DiegoFiore1
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