Nei piani della società e del direttore sportivo Ciro Polito, Mattia Aramu sarebbe dovuto essere l'uomo in più di questo Bari, quel calciatore in grado di garantire alla squadra il salto di qualità. Le cose, però, non sono andate come previsto. Nella prima parte di stagione, infatti, l'ex Venezia e Genoa non è quasi mai riuscito a incidere: i numeri parlano di tredici presenze (delle quali appena sette da titolare), con un solo assist all'attivo, arrivato nella gara persa contro il Parma.

Dopo il mercato di gennaio, Aramu è stato posto fuori lista per lasciar spazio a Guiebre nell'elenco dei diciotto over convocabili, ma proprio nelle ultime ore si sta discutendo del suo possibile reintegro al posto di Menez. Ma, quando è sceso in campo, cosa è stato in grado di offrire alla causa? Il calciatore ha una media di 2.01 tiri per novanta minuti (considerati i dati proporzionali al numero di partite giocate, solo otto biancorossi hanno fatto meglio di lui), che scendono a 0.62 se si considerano esclusivamente le conclusioni nello specchio. I suoi expected goals sono 1.2, ma nessuno di questi si è tramutato in reti effettivamente segnate.

La percentuale di dribbling effettuati da Mattia Aramu, invece, è del 67%. L'aspetto negativo della sua stagione riguarda soprattutto la precisione: i passaggi completati sono l'82%, che calano al 70 se si considerano solo i tocchi nella metà campo avversaria. Ancora peggiore è la statistica riguardante il numero di cross portati positivamente a compimento, che è di appena il 28%. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 27 marzo 2024 alle 09:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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