Il mercato invernale è alle porte ed il Bari si candida, così come in estate, a recitare un ruolo da protagonista nella finestra per i trasferimenti che darà la possibilità alla dirigenza biancorossa di rafforzare ancor di più la squadra.

Nella storia recente del Bari, le sessioni invernali hanno sempre fatto registrare movimenti che, in misure diverse, hanno inciso per la stagione in corso o a lungo termine. Andando a ritroso in ordine cronologico il primo mercato invernale che ha avuto riscontri concreti in campo fu quello di due stagioni fa, l’ultimo in Serie B: a metà gennaio i biancorossi tesserarono lo scozzese Henderson. In 6 mesi il centrocampista convinse tutti per abnegazione e qualità e, di quella stagione disastrosa, resta una delle note più liete. L’anno prima fu il turno di Galano, al ritorno a Bari: il suo girone di ritorno fu caratterizzato da 7 reti; il prosieguo della sua avventura, un po’ altalenante, non proseguì su quella falsariga.

Nel gennaio del 2014, invece, un acquisto dormiente sino a maggio regalò una notte magica ai baresi: era Bari-Novara, terminò 4-1 ma Edgar Cani ribaltò i piemontesi con una doppietta in una delle serate più emozionanti della storia recente biancorossa.

Negli anni, poi, è toccato ad Okaka, decisivo nel derby col Lecce in Serie A nel 2011, e Guberti, fattore decisivo con 9 reti in 18 presenze col Bari di Conte che tornò in Serie A.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 04 dicembre 2019 alle 16:00
Autore: Alessio D'Errico
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