Chi sarà il centravanti del Bari nella prossima stagione? In ritiro mister Cornacchini sta cercando di trovare la quadratura tattica per garantire il miglior equilibrio ed efficacia tra i reparti. Difficile però si allontani dal 4-3-3, modulo di riferimento anche nelle scelte di mercato. In attacco ci dovrebbe essere spazio per solo uno tra Simeri e il nuovo arrivato, Demiro Pozzebon.

Il classe '88 ha raggiunto l'accordo con la società biancorossa in seguito alla rescissione del contratto con il Catania, a cui era legato fino al Giugno 2019, preferendo scendere di categoria nonostante le buonissime prestazioni degli ultimi anni. Dopo un inizio di carriera complicato, Pozzebon è riuscito a rialzarsi per esplodere tra le fila dell'Olbia, dove tra il 2012 e il 2014 ha realizzato ben 45 marcature tra Eccellenza e Serie D. Queste prestazioni non sono passate inosservate ai dirigenti dell'Avellino, che lo hanno così portato in B. Nei sei mesi in irpinia (poi prestato all'Aquila), a causa di una elevatissima concorrenza, ha trovato però pochissimo spazio (solo tre presenze da titolare) ma è riuscito a realizzare due reti decisive, di cui una proprio al Bari in Coppa Italia al San Nicola. La notte del 24 agosto 2014, dopo il vantaggio iniziale firmato da Ligi, i biancorossi si fecero rimontare nella ripresa e Pozzebon firmò la marcatura del definitivo 1-2 (punizione a due in area) a meno di 3 minuti dal suo ingresso in campo.

Nelle due stagioni successive ha raggiunto la doppia cifra in Serie C, il primo anno 10 gol con la Lucchese (2015/2016) e 11 nel secondo tra Messina e Catania (2016/2017). Nell'ultimo campionato, in prestito alla Triestina, non è mai stato considerato come un titolare da mister Sannino, trovando una maggiore continuità in campo solo dopo il suo esonero a Febbraio. Tre le reti realizzate ma con appena 9 presenze dal primo minuto. 

Sarebbe riduttivo definire Pozzebon come un semplice finalizzatore. Il ragazzo è un attaccante completo e moderno: capace di giocare sia di spalle alla porta che di svariare su tutto il fronte d'attacco alla ricerca del pertugio nella difesa avversaria. In area di rigore è un autentico rapace ma una buona parte delle sue marcature arriva anche da più lontano. Il tiro è la sua arma migliore, diverse le realizzazioni con splendide conclusioni da fuori nel sette, anche direttamente da calcio di punizione

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 10 settembre 2018 alle 16:00
Autore: Gianmaria De Candia
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