A distanza di giorni dalla sconfitta del Bari a Crotone, continuano ad arrivare tantissime e-mail alla casella di posta della nostra redazione.
Il contenuto delle lettere di molti tifosi è il medesimo (sconforto e sconcerto per la prestazione della squadra) ma, con il passare delle ore, la posizione di Davide Nicola inizia ad allegerirsi. Nei confronti del mister (aspramente criticato da buona parte della tifoseria) arrivano infatti anche messaggi di supporto e incitamento. Di seguito, le ultime missive ricevute:
Fabio Carnimeo scrive: La Bari vive sulle gioie e simpatie dei tifosi. Gli sponsor, che tengono su la società, lo fanno perché i tifosi seguono la squadra. Nicola è un bravo allenatore ma probabilmente non è la città adatta. Di Nicola , e pure Santo, a bari già lo abbiamo . Se questa società si fonda sulla volontà dei tifosi e della loro passione, bisogna fare un sondaggio su chi possa essere l'allenatore giusto. A Torino qualche anno fa hanno preteso Conte , dopo i fallimentari del neri e Ferrara. Avevano visto meglio i tifosi della società. I progetti nel calcio e nelle società di calcio servono a dare linfa ai tifosi, caro Devis Mangia. Non saremo MAI la Juventus, ma siamo tifosi che amano questi colori e questa squadra. Se vi fosse un sondaggio io voterei Stramaccioni.
Fabio scrive: Io penso che il treno che porta alla serie A non si ferma ad aspettare nessuno..e questo lo abbiamo capito molto bene l anno scorso quando il Presidente Paparesta era indeciso nel cambiare un ct che gli ha procurato un danno enorme,sia perché ha preso giocatori ritenuti da Mangia giusti per andare in A e ,tra il mercato invernale scorso e quello appena conclusosi spediti al mittente con gran velocità, e sia perché il tempo rimasto per amalgamare un gruppo era obiettivamente poco visto l insicurezza che aveva lasciato tra i calciatori..credo che il buongiorno si vede dal mattino,credo che chi comincia bene e' a metà dell'opera e credo che tutto ciò non si può dire di Nicola...Oggi la rosa,o meglio gli undici o qualcosa in più,e' composta da calciatori d'esperienza il che significa che hanno raggiunto una tale maturità da poter comprendere al volo ciò che è richiesto dal mister e in grado di metterlo subito in pratica...Ma sinceramente tutto questo non accade perché e' palese che non c'è un idea di gioco,e dalle dichiarazioni di Nicola sembra che la cosa più importante per lui sia l equilibrio in campo...ma l' equilibrio porta a far diventare delle bambole in campo senza dar spazio alla capacità di inventare,di essere grintosi,cattivi in zona gol,di essere furbi con schemi in ogni zona di campo... detto ciò il treno non aspetta nessuno e Paparesta e noi tifosi sappiamo che tutto questo da Nicola non si può avere... quindi cambiare ora non e' una mossa azzardata, perché non ci sono prove che Nicola possa essere un altro col passar del tempo! La Bari nel cuore.
Vito Contento scrive: Cari amici biancorossi, forse sono stato eccessivo l'altro ieri nella critica a Nicola. Ma era la rabbia per una sconfitta che non ci meritavamo. Perchè non è vero, come sostiene Sabelli, che una sconfitta per 4-1 è come una per 1-0. E lo sa anche Sabelli. Perché fa malissimo perdere senza giocare. Il Bari a Crotone è stato in partita per uno spezzone dingara, ha giochicchiato per una ventina di minuti, dimezzando lo svantaggio con Sansone, il cui gran gol è l'unica nota lieta della serata. Per il resto il Bari è mancato anche in quell'ardore agonistico che aveva permesso la rimonta sullo Spezia e di tenere con Vicenza e Pescara. In fondo, non-gioco a parte, 5 punti dopo 3 partite, contro avversari di livello, non era malaccio. Ma allora perchè stravolgere l'assetto della squadra, ad iniziare dalla difesa a 4 che aveva retto nelle prime uscite? Ora si dibatte se questa decsione del mister, unanimemente considerata capotica e incomprensibile, possa aver condizionato le prestazioni dei singoli. A mio avviso sì, per quanto poi la sciocchezza di Contini non c'entri con questo discorso. Allora resettiamo. Con la speranza che da domenica con l'ostico Avellino, Nicola trovi quel coraggio indispensabile per andare lontano, come la città merita e come è nelle corde di una squadra costruita per vincere. Poi si può anche non riuscirci, ma non provarci sarebbe un suicidio. Grazie per lo spazio e complimenti per il vostro encomiabile lavoro. Mi piacerebbe avere un parere del vs direttore, i cui editoriali trovo sempre efficaci.
Beniamino Alessandro Nannavecchia scrive: Amici tifosi della nostra amata Bari, la rabbia e gli isterismi non hanno mai portato da nessuna parte. Credo che una mentalità vincente "sia" e "debba" essere sempre il frutto della capacità di saper gestire con buon senso soprattutto i momenti di criticità come questo che stiamo vivendo da alcuni giorni.
La capacità deve essere dimostrata ad unisono da tutte le componenti di un Team come il nostro: Società, tecnici, giocatori, giornalisti e tifosi tutti. Ognuno deve essere capace di remare nella stessa direzione pensando al gratificante traguardo comune, senza personalismi, individualismi, egoismi. Tutti dobbiamo esser sempre guidati da un forte senso di appartenenza come e', e deve essere, la nostra passione per La Bari; una passione resa ancor più viscerale, in modo unico, speciale ed esclusivo, dalla nostra comune capacità di identificare la nostra squadra nella nostra città, e dulcis in fundo, nella cosiddetta "baresita'": termine che sintetizza perfettamente storia, costumi ed espressioni dell'universo barese intero. Alla luce di quanto accaduto martedì sera, credo che La Bari sia stata troppo brutta ed aberrante per essere vera, o perlomeno suscettibile di riflessioni sensate da parte di tutti noi. Per definizione, una valutazione attendibile la puoi fare solo se parti da un'esperienza che sia "credibile" o perlomeno "verosimile". Altrimenti e' tutta empirica ovvero casuale. Ed in questo momento, di tutto abbiam bisogno fuorché di..."far valutazioni a vanvera", proprio per non destabilizzare oltremodo l'ambiente!! Infatti, mutuando dai principi più elementari del metodo scientifico: solo se l'ipotesi è fondata, la tesi può avere ragione di essere spiegata. Martedì sera, la formazione messa in campo da Mr Nicola, e' stata a tutti gli effetti, "un'ipotesi mal fondata", e per questo alla fine ha inevitabilmente generato un risultato "non credibile", per l'appunto, "incredibile" e cioè "folle"!!! È stata, a mio parere e con tutto il rispetto per Davide Nicola che (ancora) stimo ma soprattutto rispetto, una vera e propria espressione di dissociazione dalla realtà da parte del nostro allenatore... Evdenza, questa, non comune, a sentirlo spesso parlare..soprattutto facendo attenzione alla sua semantica linguistica che ci pone spesso davanti, un personaggio..che probabilmente vive in un mondo distaccato, tutto suo particolare.
E scrivo questo con tutto rispetto e per l'uomo e per il professionista!! Quel che spesso viene fuori dalla sua sapiente capacità di argomentare, e' un universo..quasi platonico... che sicuramente non è detto che il Tempo, non ce lo renda più decodificabile, e dunque più vicino, non piu' lontano, ed alla fine eccezionalmente ed originalmente virtuoso!!
Nicola, probabilmente..alla sua formazione di martedì sera...quasi per un suo strano sortilegio psicologico...ha voluto riservare lo stesso destino che spesso riserva alle sue parole, quando spesso le fa viaggiare su parabole acrobatiche, paradossali e talvolta inverosimili. Martedì sera, e' stato come se la disinvoltura con cui usa le parole, sia stata improvvisamente e follemente trasferita dal suo Iperuranio alle sue scelte tecniche, senza farle bypassare da alcun filtro reale, senza per l'appunto, fare i conti con la realtà...del campo!!!! Della serie..."mutatis mutandis"! Una parabola perversa alla fine della quale non solo lui, ma tutti noi con lui, siamo caduti rovinosamente a terra. Egli non ha avuto, infatti, la percezione di una straordinaria e immensa comunità che gravitava attorno alle sue scelte. Al contrario di quanto invece...traslando l'argomento..possa accadere quando in modo sempre atipico ed originale, sceglie, non i giocatori da mandare in campo, ma le parole con cui raccontarsi. È stato, questo, segno di troppa sicurezza o meglio "presunzione" o meglio ancora: follia! Confido a questo punto nella storia del "genio e sregolatezza". L'importante è che la prossima sua sregolatezza non sia più guidata dalla presunzione, ma solo dal genio. Secondo me, infatti, il suo peccato originale di martedì sera..e' stato proprio quello della presunzione. E la presunzione subentra spesso nell'uomo che tende nella vita di ogni giorno a distaccarsi dalla realtà. Proprio come appare, "l'uomo" Davide Nicola. Ma ricordiamo bene che saggio e' quell'uomo che riparte dagli errori commessi perché nella vita "non è importante non sbagliare mai, ma sapersi sempre rialzare" (Mao Tse Tung). Dunque, riteniamo quanto accaduto solo un incidente folle ed episodico. Tiriamo dritto una riga e voltiamo pagina!! La Speranza e' che le prossime "ipotesi di formazione" di Mr Nicola, d'ora in poi, sappiano di realtà per tesi credibili da portare in campo..e non sappiano di esperienze immaginifiche come quelle di cui spesso ci edulcora in conferenza stampa. Badate bene, l'edulcorazione linguistica va anche bene..ma nel nostro caso.."che ci azzecca" come direbbe qualcuno!!??!! Un edulcorante...volendo ricorrere ad una metafora medica (mia deformazione professionale)..puo' andare bene quando hai già tanta zucchero in corpo..un po' come il diabetico che per poter gustare il suo caffè, deve ricorrere all'edulcorante; ma nel nostro caso, inopportuno, inutile e provocatorio sarebbe ogni tentativo di "edulcorazione" per società, squadra e tifo, ove già comincia a scarseggiare lo zucchero. È una persona, Nicola, dal linguaggio che trasuda straordinaria intelligenza, ed io sono convinto che ogni parola (ben detta) sia un seme...ricordando un saggio di Susanna Tamaro. Per questo, "sono persuaso" che da questo allenatore possano nascere tanti germogli di cui col Tempo poter andare fieri...ed il tempo e' solitamente "galantuomo". Sono certo che questa esperienza possa avere davvero una non trascurabile valenza nell'intimita' della sua coscienza, ove racchiusi ed isolati con straordinaria dignità, sono gli atroci dolori. Proprio questi quotidiani distacchi dai disagi della contingenza reale, sono diventati propizi per superare ogni avversità, tanto nella vita quanto nella professione. Il mio argomentare comprensivo su Mr Nicola non poteva non muovere dalla sua storia personale ove la sofferenza gli ha consentito di poter meglio declinare gli eventi della vita col giusto equilibrio della Ragione guidata dal Cuore. Un approccio nuovo e forte all'esistenza ove tutto si deve saper distillare con la gioia di essere irripetibili per sperare ogni giorno di vivere, e mai sopravvivere. Un modus vivendi a cui tutti noi dobbiamo guardare con grande ammirazione fiducia e speranza. Lo dobbiam fare per dovere, pensando all'uomo, prima ancora che al professionista. Tutto questo, almeno finché c'è Speranza che il Bene di Nicola e il Bene de La Bari, siano uniti dallo stesso destino da tutti noi desiderato. Forza Nicola. Forza La Bari
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