Uno degli elementi chiave della debacle avvenuta ieri ad Avellino è senza dubbio Marco Perrotta, autore di una prestazione ben al di sotto della sufficienza e del suo potenziale.

PARTITA HORROR - La premessa è una, essendo calcio d’Agosto, si è lontani dal dare giudizi definitivi in positivo e in negativo, ma il difensore biancorosso è stato, probabilmente per distacco, il peggiore in campo. Nei primi minuti della partita, a porta praticamente sguarnita e da pochi centimetri, si divora un gol probabilmente più facile da segnare che da sbagliare, spedendo in alto la sfera. Nella seconda frazione di gioco, è sempre lui a procurare il rigore a sfavore dei biancorossi intercettando di mano, in maniera frenetica, la progressione di Njie, abile nel sfuggire alla marcatura. Rigore, risultato ai fini dell’economia del match, decisivo per la sconfitta dei galletti. A questi due episodi, va aggiunta un’eccessiva foga e frenesia su ogni pallone, abbinata ad una poca lucidità, probabilmente frutto di una condizione fisica non ottimale.

In attesa del miglior Marco Perrotta, questa prestazione probabilmente servirà al difensore e a tutto l’organico di Giovanni Cornacchini a ribadire che non tutto sarà in discesa come magari ci si aspetta. La Serie C è un campionato ricco d’insidie, ancor più in trasferta, dove i nervi saldi e la lucidità saranno aspetti fondamentali, specie nel reparto arretrato.

Sezione: News / Data: Lun 19 agosto 2019 alle 16:00
Autore: Francesco Patruno
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