Dopo la vittoria contro l'Avellino, il Bari è atteso sabato prossimo dalla trasferta di Varese. Una sifda non semplice, che metterà di fronte tantissimi ex: De Luca e mister Mangia da una parte, Borghese e Rivas dall'altra. Ma ce n'è sono altri.

La società lombarda negli ultimi anni  ha svolto un minuzioso lavoro di scouting, selezionando e pescando dalla cantera barese ben sette ragazzi, inseriti poi nel proprio settore giovanile. A fare da tramite, da ponte, tra le due realtà calcistiche è stato Fabio Sperduti, che prima di costituire l'Fc Bari con Gianluca Paparesta (dalla quale si è separato, come noto, lo scorso12 maggio) lavorava nell'area scouting del Varese.

Un rapporto, quello tra il barese Sperduti e il club, iniziato quando a capo della società varesina c'era Antonio Rosati, imprenditore milanese che ha portato il Varese dalla C2 alle semifinali play off per l'accesso alla serie A. Ed è stato proprio Rosati uno dei motivi della rottura tra lo stesso Paparesta e Sperduti, che aveva convinto Rosati a credere nella piazza barese, con Paparesta che, in quel periodo, incontrò per ben due volte l'imprenditore lombardo, iniziando una trattativa. 

Storia ormai passata. Rosati, naufragata la trattativa con Paparesta, si dimise dalla carica di vice presidente del Genoa costituendo una sua società, ovvero la  l'A.S. Bari 1908, che partecipò all'ultima seduta d'asta (20 maggio) supportato da una cordata di imprenditori baresi messi insieme da Paolo Montemurro, tra cui figurava anche Fabio Sperduti.

Di quei giorni, e dei giovani baresi passati da un biancorosso e l'altro, ha parlato a TuttoBari.com lo stesso Sperduti, che ha spiegato anche il motivo per cui l'imprenditore Rosati decise di non effettuare nessun rilancio in quello che possiamo definire il Paparesta day.

Quanti ragazzi baresi giocano attualmente nel Varese? "Al momento sono quattro: Gernone, Dellino, Maselli e Cianci, ma da Bari sono partiti negli ultimi anni Portoghese, che abbiamo fatto rientrare quest'anno, Paciulia che è poi passato al Brescia ed il portiere De Mitri anch'esso rientrato a  Bari ed adesso in prestito al Barletta".

Perché questi giovani calciatori sono andati via dalla vecchia società? "Senza far polemiche bisogna ammettere che sei su sette erano di proprietà del vecchio Bari. Forse negli scorsi anni i responsabili del settore giovanile non hanno avuto la lungimiranza di aspettare la loro completa crescita calcistica, cosa che il Varese sta facendo ad esempio con Pietro Cianci, attaccante classe 96 autore proprio sabato scorso di una splendida rete contro il Parma Primavera ed ormai in procinto di essere convocato in prima squadra".

I ragazzi 'baresi' sabato saranno allo stadio? "Penso proprio di si anche perché mi risulta che alcuni di loro l'anno scorso abbiano fatto i raccattapalle e credo proprio che anche quest'anno il Bari avrà qualche giovane tifoso in più a bordo campo"

In molti ancora si chiedono perché all'asta del 20 maggio la società costituita da Rosati non abbia fatto nessun rilancio... "Molti tifosi in città spesso mi rivolgono questa domanda a cui rispondo volentieri. La sera prima dell'ultima asta mi recai al San Nicola in compagnia di Antonio Rosati e alcuni componenti della cordata formata da Paolo Montemurro. Tra il primo e secondo tempo ci recammo, su invito della stampa, nelle loro postazioni e a detta di tutti in base alle quattro società precedentemente costituite saremmo dovuti essere gli unici possibili concorrenti all'asta del giorno successivo".

"Ricordo, infatti, che avevamo già versato la caparra prevista dal regolamento di partecipazione all'asta - ha proseguito Sperduti - In buona sostanza avevamo dato un segnale chiaro e forte alla città, alla squadra ed agli eventuali concorrenti: noi eravamo pronti a salvare il Bari dai Dilettanti. Durante la cena post partita Rosati fu molto chiaro spiegando agli eventuali soci della cordata che probabilmente non avremmo effettuato rilanci in ragione del fatto che non si dovevano creare delle false aspettative tra i tifosi. Se ci fosse stato qualcuno più facoltoso  di noi gli avremmo lasciato aperto il campo. Ricordo perfettamente che gli animi si surriscaldarono al mattino seguente in tribunale, quando arrivarono le altre tre offerte inaspettate. Alcuni dei soci avrebbero voluto rilanciare, pronti a coprire di tasca propria il maggiore esborso. Rosati, coerente nelle sue valutazioni, non effettuò alcun rilancio. Secondo me, alla luce di come sono andati i fatti  da gennaio in poi, era giusto che l'asta la vincesse Gianluca Paparesta; aveva convinto e spinto i Matarrese verso l'auto fallimento ed aveva cercato in tutti i modi di trovare il meglio per il Bari e per i baresi. Se fossi stato a conoscenza della sua presenza il 20 maggio non avrei partecipato ad altre cordate, anche se vi posso garantire che il titolo sportivo del Bari sarebbe stato comunque salvato grazie a persone della nostra città che hanno dimostrato, soldi alla mano, di tenerci davvero alla loro squadra del cuore e di non tirarsi indietro nel momento del bisogno".

Sezione: Focus / Data: Mar 21 ottobre 2014 alle 10:15
Autore: Redazione TuttoBari
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