Bari piazza affascinante e stimolante, con una tifoseria passionale ma allo stesso tempo estremamente esigente. Difficile trovare negli ultimi anni altre realtà nel campionato cadetto altrettanto difficili da gestire. Da un lato c'è la voglia di riscatto di una città che dopo anni di delusioni vuole tornare al più presto nel calcio che conta. Dall'altro bisogna fare i conti con una società ancora in fase di riorganizzazione dopo tre cambi al vertice nell'arco di poche stagioni. Visto il coefficiente di difficoltà, elevato se non elevatissimo, vincere un campionato a Bari da più soddisfazioni rispetto ad altre parti d'Italia. Perderlo non solo non aggiunge nulla alla carriera di un allenatore ma può costituire un pesante passo indietro dopo anni di vittorie. Come successo a molti tecnici alternatisi negli ultimi anni sulla panchina biancorossa.
Ripercorriamo il loro cammino una volta lasciata la Puglia:
TORRENTE - Nell'estate 2011 dopo una bruciante retrocessione e una società che comincia a sfaldarsi il ds Angelozzi sceglie di affidarsi a un tecnico esordiente, reduce da un brillante biennio a Gubbio. Torrente si ritrova a lavorare con una rosa costruita in economia e lo spettro di una serie di penalizzazioni, tra calcioscommesse e pagamenti in ritardo degli stipendi, che si materializza ben presto. Difficile chiedergli più delle due salvezze consecutive ottenute in riva all'Adriatico (anche se la squadra senza penalizzazioni sarebbe stata molto vicina alla zona play-off, ndr). Dopo Bari però arrivano solo delusioni per il tecnico di Cetara, esonerato da Cremonese e Salernitana, e retrocesso in Lega Pro lo scorso anno con il Vicenza.
GAUTIERI - La sua seconda avventura in biancorosso, nell'estate 2013, dura meno di un mese visto che si dimette una volta resosi conto della precaria situazione in cui si trova il club. Seguono due esoneri a Varese (da subentrato) e Livorno e una risicata salvezza con il Latina. Da incubo il 2017: due esperienze, alla Ternana e al Pisa, concluse anticipatamente per mancanza di risultati.
ALBERTI/ZAVETTIERI - Sono i protagonisti della meravigliosa stagione fallimentare e tanto basta per giudicare il loro lavoro in Puglia. Dopo quei magici primi mesi del 2014 le loro strade si dividono. Alberti allenerà, con scarsi risultati, una Reggina messa in condizioni peggiori della defunta As Bari. L'anno dopo diventa responsabile del settore giovanile del Lecce. Quanto a Zavettieri allena in successione L'Aquila, Juve Stabia e Catanzaro (con una brevissima parentesi alla Casertana, ndr). Dallo scorso 19 giugno è il tecnico del Bisceglie.
MANGIA - L'avventura del primo tecnico dell'era Paparesta termina nel novembre 2014 dopo quattordici giornate e un gruppo sfaldatosi alle prime difficoltà. L'anno dopo passa all'Ascoli dove è costretto a dimettersi per motivi di salute. Non trova altre panchine in Italia e si trasferisce in Romania dove allena il CSU Craiova.
NICOLA - Criticatissimo da una parte dei supporter biancorossi per un gioco efficace ma poco spettacolare. Il primo anno va male, il secondo viene esonerato al termine del girone d'andata nonostante un bottino, 35 punti, tutt'altro che disprezzabile e la squadra tutta dalla sua parte. Compie un autentico miracolo la stagione successiva a Crotone dove con poche risorse ottiene una storica salvezza in serie A. Si è dimesso, lo scorso 6 dicembre, per contrasti con la società.
CAMPLONE - Riesce ad agguantare i play-off ma non le prime quattro posizioni, suo obiettivo dichiarato. Finisce con un rocambolesco 3-4 col Novara che fa malissimo visto come si era messa la gara. Dopo Bari viene chiamato dal Cesena per mettere una pezza a una situazione difficile. Ottenuta la salvezza il primo anno, non riesce a fare altrettanto quello successivo venendo esonerato dopo sette giornate.
STELLONE - La sua carriera sembra dover compiere un ulteriore salto di qualità dopo un quadriennio denso di soddisfazioni col Frosinone. Le cose si complicano presto, complice il rapporto tutt'altro che idilliaco col ds Sogliano. Giancaspro opta per l'esonero dopo il ko in trasferta col Latina, alla tredicesima giornata. Da quel giorno non ha ancora trovato un club disposto a dargli fiducia.
COLANTUONO - Bari e il Bari ripongono sulla sua esperienza e sul suo carisma grandi speranze. Ma il girone di ritorno, a dispetto di un'importante campagna di rafforzamento, si trasforma in un vero e proprio disastro. E' tornato ad allenare questo settimana visto che ha firmato un contratto con la Salernitana.
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