Quando Rafal Wolski si affacciò per la prima volta sul palcoscenico del calcio italiano, con la maglia della Fiorentina, riuscì ad imporsi come uno dei talenti più interessanti fra quelli pescati dalle nostre società nei campionati esteri. La formazione viola, infatti, l'aveva prelevato dal Legia Versavia, squadra con cui ancor giovanissimo aveva vinto due coppe Nazionali. 

Wolski sbarcò in Italia nel gennaio del 2013, a soli ventun'anni. Nel suo primo campionato trovò poco spazio, con Vincenzo Montella che lo fece esordire solamente contro il Pescara, nell'ultima giornata, mentre durante la seconda stagione riuscì a guadagnare qualche presenza in più. Al termine del torneo arrivò a collezionare quattordici gare giocate, con una rete ed un assist all'attivo: entrambi ottenuti contro l'Atalanta, all'andata ed al ritorno.

Il trequartista polacco era sicuramente un prospetto interessante, ma che necessitava del giusto tempo per poter sbocciare. Ragion per cui la dirigenza viola decise di girarlo, all'inizio della stagione 2014-2015, in prestito al Bari allora allenato da Devis Mangia. Il giocatore debuttò alla terza giornata contro il Frosinone, ma giunse al termine del girone d'andata senza mai impressionare tecnico e piazza, con solo sette presenze all'attivo.

Ragion per cui la sua esperienza biancorossa fu breve e si concluse nel seguente gennaio, con Wolski che tornò alla Fiorentina per poi essere girato nuovamente in prestito al KV Mechelen, in Belgio. Dopo diverse peripezie ed una doppia rottura del crociato che ne ha condizionato la crescita, ora l'attaccante è in Polonia, nelle fila del Wisla Plock, in Serie A polacca, senza essere ancora sceso in campo.

Sezione: Amarcord / Data: Mer 30 dicembre 2020 alle 19:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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