Difficile salvare qualcosa, difficile salvare qualcuno. In quella che doveva essere la partita della riscossa, dopo la debacle di una settimana fa, il Bari è definitivamente affondato. Nessun segno di reazione, nessuna scossa, nessun passo avanti, sia dal punto di vista tecnico che motivazionale: nel 3-0 contro il Palermo si sono visti tutti i profondi limiti di questa squadra, a cui il mercato sembra non aver messo una pezza. Il divario è stato enorme e mai, nel corso della gara, si è avuta la sensazione di una compagine in grado di poter tener testa all'avversario.

Durante il primo tempo la formazione biancorossa ha provato a contrastare i rosanero con il pressing e con l'organizzazione difensiva, ma ciò che si è vista è stata solo una squadra che ha corso tanto ma male, mostrando palesi difficoltà nel tenere bene il campo. Come conseguenza di ciò, spesso il Bari ha finito per rintanarsi dietro la linea del pallone, mentre i rosanero hanno iniziato a creare vari pericoli, trovando il meritato vantaggio con Ranocchia. 

All'intervallo il conto dei tiri era di tredici a due per i siciliani, con il solo Puscas capace di creare un'occasione vera. A inizio ripresa la compagine biancorossa ha provato ad alzare i ritmi ed è andata vicina al pareggio con Vicari, ma dopo la rete del 2-0 (gol di Ceccaroni, con Dorval colpevole di un pessimo intervento) la formazione di Marino si è completamente squagliata. 

Il 3-0 di Segre ha solo sublimato un divario netto, dimostrato per tutta la partita. Nel complesso, è stato un Bari in grossa difficoltà: la fase difensiva ha lasciato a desiderare, il centrocampo è stato costantemente in affanno e l'attacco non è mai riuscito ad incidere. Puscas ha ricevuto pochi palloni e ha provato a dialogare con la squadra muovendosi spalle alla porta, andando anche vicino al vantaggio nel primo tempo, ma dal centravanti in questa situazione sarebbe lecito attendersi qualcosa di più. Kallon Menez non sono entrati nella gara, mentre la mediana non ha mai accompagnato veramente l'azione.

La situazione, ora, si fa preoccupante. Marino verosimilmente pagherà, ma i problemi di questa squadra non sono (solamente) in panchina. Chiunque dovesse essere chiamato ad allenare questo Bari erediterà una squadra in crisi, con il baratro che rischia di aprirsi sotto i suoi piedi. 

Sezione: Copertina / Data: Ven 02 febbraio 2024 alle 23:10
Autore: Raffaele Digirolamo
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