Una classifica allarmante, crisi di risultati e spogliatoio in subbuglio: era questo il quadro che si presentava sul tavolo del Bari una settimana fa. Come nel diffuso gioco di carte, una situazione del genere è possibile -e saggio- sgrovigliarla, ‘calando l’asso’ per raccogliere tutte le carte in gioco. Così ha fatto il Bari che, per il cambio in panchina, ha scelto un allenatore di assoluta esperienza e temperamento. L’asso in questione, dunque, porta il cappellino di Beppe Iachini.

Nonostante la delicata situazione ambientale, il mister ha riscosso il pieno consenso di tutta la tifoseria. Anzi, la sensazione è che l’arrivo di Iachini abbia addirittura calmierato una contestazione, definitivamente esplosa qualche ora dopo il suo arrivo.

La storia di un legame sanguigno con la città, grazie al nonno materno, è stata la scintilla di passione con una tifoseria che aveva perso riferimenti in cui immedesimarsi. Il campo, poi, ha fatto il resto. La vittoria in casa con il Lecco è stata solo la cornice attorno ad un vero e proprio show -anche involontario- di Iachini.

Urla e sbraitate che lo hanno fatto finire più volte in campo, l’esultanza rabbiosa al 3-0 di Sibilli e la festa messa in scena dai giocatori per il proprio allenatore a fine partita, “come se avessimo vinto la Champions”, sono gli ingredienti che hanno portato ai fiumi di applausi sotto la curva, riservati esclusivamente a mister Iachini.

Fuori dal campo, invece, un uomo pacato e umile, conscio di quanto buono fatto in carriera, ma altrettanto consapevole del lavoro da svolgere a Bari. Le analisi delle situazioni appaiono oneste, così come il racconto di dialoghi individuali con i giocatori che, a vedere le reazioni, sembrano aver portato frutti.

Un consenso unanime, insomma. Dopo solo una settimana non è possibile dire se sarà vittoria, ma il Bari sembra aver finalmente pescato la carta utile quantomeno a cambiare volto ad una partita (lunga una stagione) complicata. 'Di bastoni' per il modo di allenare; 'di spade' per lo spirito battagliero; 'di denari' perché si sa, la qualità si paga; 'di coppe' come il passato vincente. Il Bari cala l’asso: “Iachini pigliatutto!” e ora la mano può ricominciare da zero, fino a giugno 2025.

Sezione: Copertina / Data: Mar 13 febbraio 2024 alle 07:00
Autore: Luigi Arbore
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