Bari, a che punto siamo? È un interrogativo a cui rispondere non è facile, soprattutto dopo una partita in cui la squadra di Pasquale Marino ha lanciato segnali contrastanti, mostrando evidenti passi in avanti ma ricadendo anche nelle tante fragilità che hanno segnato spesso questa stagione complicata. Il pareggio contro l'Ascoli è il risultato più giusto al termine di una gara dai due volti: nella prima mezzora, infatti, si è vista forse la prestazione migliore di questo campionato.

La formazione biancorossa è scesa in campo mostrando aggressività, voglia di lottare sulle seconde palle, attenzione tattica e manovre collaudate. Il dominio territoriale è stato pressoché totale, con Benali efficientissimo nella sua azione di frangiflutti davanti alla difesa, le due mezzali attive nella partecipazione offensiva e un attacco in palla, soprattutto con un Nasti che ha lavorato molto bene spalle alla porta aprendo gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e degli esterni d'attacco.

In questo scenario, nel giro di venti minuti sono arrivati ben due gol. Prima un brillante Edjouma ha conquistato un calcio di rigore realizzato da Sibilli, poi lo stesso francese ha raccolto un ottimo pallone servito da un esuberante Kallon, depositando in rete il raddoppio. Già nel finale di frazione, però, sono emersi i primi campanelli d'allarme: la squadra che ha abbassato il suo baricentro e i bianconeri, dal minuto ventisei fino all'intervallo, sono arrivati alla conclusione in ben dieci occasioni.

Nel secondo tempo il pallone è stato quasi sempre fra i piedi dell'Ascoli, che ha schiacciato i galletti nella propria metà campo iniziando a macinare gioco e occasioni. In questo scenario le due reti sono arrivate tutte da Pedro Mendes, che prima su calcio di rigore (ingenuo regalo di Pucino) e poi sfruttando una dormita difensiva ha confezionato il pari. Il tutto dopo un cambio, operato da Pasquale Marino, che ha lasciato qualche perplessità, vista la sostituzione dell'esterno Kallon con il difensore Pucino.

Ciò che resta di questa partita è la sensazione che il cambio di passo, chiesto da Marino alla vigilia, non si sia ancora del tutto verificato. La crescita c'è stata ed è innegabile, ma ancora una volta la squadra non è riuscita ad esaudire la richiesta del tecnico trovando continuità all'interno della stessa partita. Restano i buoni segnali, ma questi dovranno essere solo un punto di partenza: il lavoro da compiere è ancora tanto.

Sezione: Copertina / Data: Dom 21 gennaio 2024 alle 19:20
Autore: Raffaele Digirolamo
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