La vittoria di Rieti sarà ricordata- almeno ce lo auguriamo- tra le più importanti del campionato. Vittoria ottenuta grazie ad una rosa nettamente superiore a quella dei bravi avversari, e ad una cattiveria agonistica che si è vista solo negli ultimi venti minuti. Un risultato che non deve camuffare i numerosi problemi mostrati dal Bari soprattutto nel primo tempo, quando i galletti hanno fatto rimpiangere la prestazione scialba di Avellino.

Impresa ardua ed impegnativa dirà qualcuno, che invitiamo a riguardare attentamente la gara di Rieti. 

Sarà forse dipeso dalla tensione di giocare nella cittadina definita dagli autori classici come il centro d’Italia, o da chissà quale ignota ragione, ma i biancorossi sono apparsi spettatori non paganti per tutto il primo tempo e più di metà ripresa. 

E dire che durante la conferenza stampa di sabato, Cornacchini aveva parlato di difficoltà della squadra nel fare determinate cose. Tra fare qualcosa in maniera non corretta, e regalare un tempo intero agli avversari, non facendo praticamente nulla, ne passa di acqua sotto i ponti. Il mister ha cambiato schieramento tattico presentando la difesa a tre. Terrani si è accomodato dietro le due punte, con il neo acquisto Bianco pronto a dettare i tempi di gioco. In avanti spazio ad Antenucci e Simeri

Ma è stato il Rieti a condurre il gioco con una naturalezza tale da simulare, agli occhi di Di Cesare e compagni, il Real Madrid dei tempi migliori. Per buona sorte dei galletti, Cornacchini può contare su una panchina straordinaria, e gli ingressi di Ferrari, Awua e Floriano, hanno cambiato l’inerzia dell’incontro. El Loco ha realizzato il gol del pari e si è guadagnato il calcio di rigore trasformato da Antenucci. Awua ha ricordato un Edgar Davids in miniatura. Strappargli il pallone dai piedi sarà difficile per tutti. Di Floriano abbiamo scritto e riscritto. È uno dei pochi in grado di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica. Rinunciare alla sua classe a cuor leggero è rischioso.

Contro la Reggina nel posticipo di lunedì servirà un Bari completamente differente. Denis e compagni non faranno sconti, nè aiuteranno i galletti con ingenuità come quella che ha regalato al Manlio Scopigno la superiorità numerica. Cornacchini, che a venti minuti dal termine avrà visto i fantasmi dell’esonero, è avvisato. È uomo di calcio ed allenatore esperto per comprendere che della trasferta di Rieti, bisogna salvare solo i tre punti. E, forse, poco altro. Troppo poco per una squadra costruita per ben altre prestazioni

Sezione: Copertina / Data: Dom 08 settembre 2019 alle 17:20
Autore: Raffaele Garinella
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