Il Bari ha voglia di ripartire. Al termine di una stagione assolutamente amara e deludente, ora sono due gli uomini chiave chiamati a dare una decisa svolta: Ciro Polito e Michele Mignani. La nuova coppia, ufficializzata solo da qualche giorno, ha già portato con sé una sana dose di fiducia. Una ventata di novità che serviva in una piazza ambiziosa come quella barese, curiosa ed interessata nello scoprire queste giovani figure.

Il diesse biancorosso, insieme al presidente Luigi De Laurentiis, ha messo in chiaro diversi aspetti. Tra i galletti, riconfermati o acquistati nel prossimo calciomercato estivo, non dovranno mai mancare la mentalità e, soprattutto, la fame. Un identikit necessario per poter vincere l’arduo campionato di Serie C, in cui molto spesso è più importante la testa rispetto alla qualità. Questo identico concetto fu sbandierato anche un anno fa, ma il Bari, salvo rare occasioni, difficilmente ha dimostrato di essere una squadra di categoria, crollando e perdendo qualsiasi riferimento nel girone di ritorno. Adesso Polito, a caccia di veri leader, sa bene quali corde toccare. Sembra, infatti, che stia tastando il polso ai suoi calciatori, su tutti Antenucci e capitan Di Cesare, per comprendere davvero quanta determinazione ci sia nel far parte del progetto.

Sulla stessa lunghezza d’onda Mignani, che dovrà tirar fuori il meglio dalla rosa messa a disposizione. Niente proclami, tanta umiltà e pragmatismo anche da parte del mister ligure. Non avrà sicuramente il curriculum di Auteri, che tuttavia ha fallito pur fregiandosi di numerose promozioni, ma cercherà comunque di farsi valere sul piano delle idee, del gioco e dei risultati, da sempre decisivi. D’altronde il calcio non è una scienza esatta, a maggior ragione considerando che la Ternana, vittoriosa sia nel girone C sia in Supercoppa di Serie C, ha dominato con Cristiano Lucarelli, alla sua prima promozione da allenatore.

I nomi contano, ma fino ad un certo punto. Stando alle recenti dichiarazioni, la sensazione è che stavolta la rivoluzione sarà più logica e ragionata, provando a rilanciare chi non si è espresso al massimo nonostante abbia le giuste potenzialità per farlo. Una sorta di restaurazione, che non corrisponderà a quella ultima (disperata) carta giocata lo scorso 20 aprile con l’Auteri-bis. Sarà, invece, un coraggioso (e dolce) ritorno al passato: il 4-3-1-2, modulo apprezzato con Vivarini; i rientri dei beniamini Simeri, Hamlili e Neglia, pronti a riscattarsi con la maglia che amano e a far ricredere gli scettici.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 20 giugno 2021 alle 08:00
Autore: Gabriele Bisceglie
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