Responsabile dell'area tecnica della Cavese, avversario dunque del Bari domani, l'esperto dirigente Giuseppe Pavone è intervistato quest'oggi da La Gazzetta dello Sport: "E’ chiaro che sulla carta non c’è partita con una big come il Bari. In più abbiamo molti infortunati. Ma in certe occasioni gli stimoli si moltiplicano, per chi va in campo e per i nostri tifosi passionali che gremiranno gli spalti di Castellammare di Stabia. Non sarà una passeggiata per gli uomini di Vivarini".

Sulla sfida per il primo posto fra i biancorossi e la Reggina, Pavone spiega: "Certo, mancano 12 giornate ma i calabresi sono solidi e rognosi e il Bari paga inevitabilmente la partenza a rilento con Cornacchini. Guardando in prospettiva, però, penso che possa salire in B anche tramite i playoff. Lo garantiscono la presenza dei De Laurentiis e la sponda del Napoli per operazioni di mercato insostenibili della categoria".

Pavone conosce bene Laribi... "Me ne innamorai quando era nella Primavera del Palermo e lo portai a Foggia, da Zeman, per la C1 2010/11. Ricordo la sana competizione con Lorenzo Insigne, che poi è esploso. Karim è un ragazzo d’oro ma gli è mancata un po’ di determinazione nei momenti chiave. A Bari, però, ha una grande occasione di rilancio".

Pavone e il Bari potevano incrociarsi in passato... "Confermo. Nel primi Anni 2000, dopo l’addio di Regalia e prima dell’avvento di Perinetti e Conte, i Matarrese pensarono a me per rilanciare il club. Io e Zdenek, come già accaduto con il Foggia dei miracoli, saremmo stati gli uomini giusti per infiammare il San Nicola ma la possibilità sfumò. A dire il vero nel 2016 si stava aprendo un nuovo spiraglio ma la società decise di puntare su Sogliano".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 22 febbraio 2020 alle 09:00
Autore: Redazione TuttoBari
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