Qualche calciatore potrebbe - condizionale d'obbligo - immaginare Bari come un trampolino da cui tuffarsi nel golfo di Napoli. Sarebbe una colossale boutade. Bari ha la sua storia, certamente diversa da quella del Napoli, meno ricca di trofei in bacheca, ma ugualmente prestigiosa. Bari deve rappresentare un punto di arrivo, come dimostra lo splendido pubblico biancorosso che in ogni benedetta gara casalinga riempie il San Nicola. La filosofia del Bari è stata adeguatamente compresa da Caprile e Cheddira, i due giovanotti che a suon di prestazioni convincenti hanno contribuito ad alzare l’asticella stagionale, così come la cresta di un Galletto rimasto umile e fedele al Mignanesimo

I due, portiere ed attaccante come i più celebri Holly e Benji, hanno solleticato il fine palato dei tifosi partenopei. Qualche sostenitore della capolista in serie A può anche aver pensato che tanto, prima o poi, vestiranno d’amore e d’azzurro perché Bari è la squadra satellite del Napoli. Errore anche in questo caso. Bari non è un satellite ma un pianeta che splende di luce propria e non ha bisogno dei colpi di sole della Napoli milionaria. Il presidente De Laurentiis è il primo che ha sempre considerato Bari allo stesso livello del Napoli, che ha tracciato la rotta da seguire, che ha riportato Bari, a suon di sudore e sacrifici economici, in serie B. È anche il primo a sapere che Caprile e Cheddira sono fondamentali per il campionato che sta vivendo il Bari.

Un torneo importante, per certi versi sorprendente. Un Galletto che non soffre di vertigini e che non può permettersi di perdere le due piume primarie in questa sessione di mercato. Non perché debba necessariamente volare, ma sarebbe spiacevole perdere quell'equilibrio prezioso. Del doman non v’è certezza, a giugno si vedrà. Chi ha lasciato Bari, certamente a malincuore, è D’Errico. La sua maglia, sempre sudata ed onorata, non finirà nel cassetto dei ricordi ma nel Parnaso che custodisce quelle di coloro che per il Bari non si sono mai risparmiati. È andato a Crotone, terra di Rino Gaetano, un poeta. E poeta, non con la chitarra ma con il pallone, lo è anche Ciccio D’Errico, pronto a scrivere nuove poesie con la maglia degli squali. Perché il cielo è sempre più blu, da Napoli a Bari senza dimenticare Crotone.

Sezione: Copertina / Data: Mar 10 gennaio 2023 alle 09:45
Autore: Raffaele Garinella
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