Due indizi forse non fanno una prova, ma sicuramente forniscono qualche indicazione in più per comprendere la realtà. Ed il secondo indizio, dopo quello arrivato contro la Ternana, lo si è avuto nella partita casalinga con il Sudtirol: esiste un Bari con Botta ed un Bari senza Botta. L'ingresso in campo dell'argentino, infatti, ha cambiato il volto della formazione biancorossa e dell'intera partita, permettendo agli uomini di Michele Mignani di confezionare la rimonta per il 2-2 finale.
Ma andiamo con ordine: abbiamo parlato di una gara dai due volti, ed il primo di questi è stato assolutamente brutto e negativo. La formazione di Michele Mignani ha iniziato la partita soffrendo la difesa chiusa dei tirolesi (fattore che rappresenta una costante nel periodo recente biancorosso): sebbene Antenucci e compagni abbiano provato a far girare il pallone cercando soprattutto i cross dalle corsie laterali, sono arrivati a creare pochissimi pericoli verso la porta di Poluzzi.
Ad una sterilità offensiva, poi, sono state accompagnate due amnesie difensive: prima l'intera retroguardia si è fatta distrarre da una bandierina alzata dal guardalinee (se ne potrà discutere a lungo, ma senza il fischio dell'arbitro era doveroso restare concentrati) e si è fatta imbucare da Tait, poi i due centrali non sono stati precisi in marcatura su Odogwu, permettendo al Sudtirol di trovare la seconda rete, che poteva essere quella decisiva. In mezzo un possesso palla con pochi sbocchi e tanti errori individuali, un palo di Rover che poteva chiudere i giochi e diversi calciatori insufficienti e sotto il loro livello.
A ridosso dell'intervallo, però, è arrivata la prima luce: su un calcio di punizione battuto da Bellomo, Di Cesare ha insaccato alle spalle di Poluzzi ridando forza e coraggio ai biancoross che, nella ripresa, sono entrati in campo con uno spirito nettamente diverso. Il Bari ha preso in mano la partita, tutti i singoli sono cresciuti, la squadra ha vinto i duelli nelle zone cruciali del campo ed ha ritrovato brillantezza e spirito offensivo. In tutto questo, decisivo è stato l'ingresso di Ruben Botta, e non è cosa da poco: l'argentino potrebbe essere infatti la chiave per superare alcune delle difficoltà biancorosse contro squadre chiuse: con lui in campo, infatti, la squadra è riuscita a trovare anche quel fraseggio rapido negli spazi stretti che non si era visto nella prima frazione.
Uno spirito diverso che ha pagato, perché Salcedo ha confezionato uno splendido gol sfruttando un cross di Ricci dalla destra, siglando il 2-2 finale. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, dunque? Difficile rispondere, perché grandi sono state le differenze fra i due tempi. Ad un certo punto la squadra poteva sprofondare ed invece si è ritrovata, ma resta il rammarico per gli errori individuali e per quarantacinque minuti sottotono che hanno negato la vittoria. Portarsi dietro la reazione sarà importante, ma anche la consapevolezza che la strada è lunga, e che bisognerà crescere: primi tempi così, in altre occasioni, si pagano caro.
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