È stata la stagione di Vincenzo Cosco, quella conclusasi domenica scorsa in casa Andria. Difatti l’allenatore molisano con la sua grande professionalità, nonostante le tante vicissitudini societarie, ha fatto tutto quello che poteva pur di riuscire a salvare dalla retrocessione l’Andria ma alla fine si è dovuto arrendere e ha chiesto scusa per la retrocessione ad una città che ormai considera la sua ‘seconda casa’.
Ripercorriamo insieme tutta la stagione degli azzurri e del proprio tecnico: Vincenzo Cosco viene richiamato al timone della squadra azzurra il 31 luglio 2012, dopo le dimissioni di Marco Cari e Pasquale Logiudice avvenute dopo che l’allora patron andriese Riccardo Fusiello giudicò il progetto tecnico dei due troppo oneroso. Arrivato ad Andria lo ‘Special Wolf’ si mette subito a lavoro per preparare la squadra che a causa delle vicissitudini societarie era in netto ritardo sulla condizione atletica rispetto alle altre compagini. Il girone d’andata parte il 2 settembre e l’Andria impegnata contro la Nocerina riesce a strappare un punto sul campo dei campani. Il 30 novembre finisce 'l’era Fusiello’ con l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della società di contrada Barbadangelo da parte di Francesco Depasquale, imprenditore forestiero che durante tutta la stagione seguirà l’Andria da vicino per pochissimi giorni. Alla fine del girone d’andata l’Andria di Vincenzo Cosco aveva in tasca ben 19 punti, di cui due furono tolti per il mancato deposito entro i termini previsti della fideiussione per l’iscrizione al campionato, e per il ritardo del pagamento di alcune mensilità. Il girone di ritorno comincia con due sconfitte consecutive per l’Andria che preoccupata per il calciomercato non riesce ad avere la giusta concentrazione sul campo. Alla fine del mercato di riparazione gli azzurri si ritrovano senza il capitano Mariano Arini, ceduto all’Avellino per portare nuova linfa alle casse dell’Andria, ma con Ousmane Sy, giocatore da cui tutti in città si aspettavano molto, prelevato in prestito dalla Reggina. Il 22 febbraio arriva la svolta societaria con un comunicato del patron Depasquale che annuncia l’azzeramento delle cariche societarie: dal quel momento in poi la società viene gestita dalla segretaria, Francesca Sgaramella e dall’addetto stampa, Dario Aduasio. Comincia cosi il lungo calvario azzurro. Difatti la squadra si ritrova senza dirigenti e dunque senza un punto di riferimento societario, ma con un tecnico, Vincenzo Cosco, che nonostante tutto continua a guidare degnamente il gruppo. Ad aprile la situazione si aggrava ulteriormente con un presidente che risulta irreperibile, col mancato pagamento degli stipendi e con il deferimento da parte del Procuratore Federale che alla fine si concluderà con la penalizzazione di 8 punti da scontare nella stagione 2013/2014. Nonostante tutti questi avvenimenti gli azzurri spinti dal proprio pubblico e dal tecnico molisano continuano ad allenarsi e a onorare la maglia. La regular season si conclude con la vittoria in quel di Prato da parte di Migliaccio e compagni che rialzano il morale di tutto l’ambiente andriese. La stagione della troupe di Vincenzo Cosco però non è ancora finita, poiché per arrivare alla salvezza bisogna passare dai play out contro il Barletta.Lo spareggio salvezza fratricida termina con la retrocessione degli azzurri che nonostante i tanti problemi e le assurde vicissitudini societarie, hanno tentato sino all’ultimo di riuscire a salvare la categoria. Dopo la retrocessione il tecnico di Santa Croce di Magliano si presenta in sala stampa per commentare l’amaro verdetto e in lacrime afferma: “Avrei fatto di tutto pur di riuscire a salvare la squadra dalla retrocessione, mi dispiace tanto”.
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